I movimenti migratori: definizione e storia

Cause e conseguenze dei movimenti migratori, definizione e storia dei flussi migratori (2 pagine formato doc)

Appunto di tommigirl

I MOVIMENTI MIGRATORI: DEFINIZIONE E STORIA

I movimenti migratori.

La mobilità territoriale. Le cause del migrare
Se quella economica fu e rimane l’unica causa prima del migrare altre sono le cause di ordine.
- Politico
- Etnico
- Religioso
Le migrazioni assumono un carattere quasi coatto.
- Le guerre di religione
- La pulizia etnica ( Hutu e Tutsi nel Ruanda e nel Burundi; Germania nazista; Italia fascista; Medio oriente)
La mobilità territoriale nel mondo globale. Sono la globalizzazione e i suoi effetti, che spostano un numero crescente di individui per ragioni di studio e di lavoro.
Questo fenomeno abbastanza recente coinvolge singoli individui seppure in numero rilevante.
Sono decine di migliaia gli Italiani che lavorano all’estero per periodi più o meno lunghi occupando magari posizioni di prestigio in Paesi ricchi come in Paesi del Terzo Mondo, così come si stima che in Italia risiedano per ragioni di studio e di lavoro almeno 250.000 statunitensi, tedeschi, inglesi, francesi, greci.
I profughi. Masse di popolazione che non vengono trascinate altrove con la forza ma che sono ugualmente costrette a lasciare le proprie terre a causa di sconvolgimenti politici o di conflitti etnico-religiosi che rendono impossibile la permanenza in patria.
Sono 10.000 queste persone.

Movimenti migratori: definizione e flussi migratori in Italia


FENOMENI MIGRATORI: CAUSE E CONSEGUENZE

Le conseguenze delle migrazioni. Bisogna prendere in considerazione il rapporto numerico, percentuale, tra il flusso di popolazione in arrivo e la dimensione della popolazione autoctona, residente nel medesimo Paese.
Riusciamo a delineare 2 situazioni estreme:
Il numero degli immigrati supera quello degli abitanti originari
Gli immigrati costituiscono una minoranza all’interno della popolazione autoctona.
Nel primo caso l’America del Nord anglosassone, la Russia siberiana, sono gli esempi più evidenti di un originaria bassa densità demografica, con conseguente scarsa antropizzazione delle regioni che diventano meta del flusso migratorio.
Poco alla volta i pionieri presero il sopravvento e le nuove nazioni nate dall’incontro tra abitanti originari ed emigranti sono l’espressione di società multietniche, soggette a un cambiamento sociale più rapido e spesso continuo, assai diverse da quella precedente originaria, frutto di un originale melting pot.

Flussi migratori: significato, cause e conseguenze


MIGRAZIONI UMANE NELLA STORIA

Nel secondo caso l’immigrato si inserisce in un contesto demograficamente forte, socialmente strutturato, all’interno del quale resta minoranza. Il sistema economico-sociale e la cultura autoctoni hanno i sopravvento e restano dominanti, anche se col tempo si determina inevitabilmente un certo scambio culturale tra i due elementi, tanto più profondo quanto maggiore è il peso numerico del flusso di immigranti.
Né ve dimenticato che la forza dello scambio interculturale dipende anche dalla tipologia delle culture a confronto, dal loro essere più o meno permeabili alle contaminazioni culturali.
Si inizia a pensare al  pericolo che il rapporto numerico tra la popolazione autoctona e gli immigrati, evolva a favore dei secondi.
Integrazione o emarginazione
Di fronte ad ogni fenomeno migratorio ci sono due tipi di prese di posizione radicali:
Il rifiuto dell’ospite
L’apertura incondizionata
L’espansione biologica dell’Europa.
Tra le conseguenze delle migrazioni troviamo la diffusione di prodotti, merci, animali, piante, stili di vita, e malattie.

Flussi migratori in Italia


FLUSSI MIGRATORI NELLA STORIA

Flussi migratori. A popolare il mondo non è più l’Europa che da continente emigratorio è diventato terra di approdo. Ora si abbandonano le regioni in via di sviluppo per raggiungere quelle a economia avanzata tipo il terziario.
Alle tradizionali cause del migrare se ne aggiunge una nuova: la globalizzazione. I processi di integrazione e di interdipendenza sono basati su una mobilità spaziale delle materie prime, delle merci e dei prodotti finiti, dei capitali, delle informazioni che coinvolgono anche il lavoro.
Diversa è la composizione di flussi e la consapevolezza dell’emigrante che conosce la realtà cui va incontro.
Maggiore è la possibilità, almeno teorica, della reversibilità della scelta l’emigrante può mantenere contatti con la famiglia e il paese d’origine che un tempo erano impensabili. Ciò facilita la possibilità del ritorno.
La rivoluzione delle aspettative crescenti. Così i sociologi definiscono l’atteggiamento dei giovani emigranti che aspirano ad una vita migliore.
La geografia dei flussi migratori si complica. Esistono differenze tra le rispettive condizioni economiche e sociali.