Paesaggio Polare
Esplorazioni delle terre polari, Deserti freddi, Il clima, flora, Fauna, economia (3 pagine formato doc)
Paesaggio polare Paesaggio polare Esplorazioni delle terre polari La conoscenza delle regioni polari risale ai primi anni del nostro secolo, quando arditi esploratori cercarono di raggiungere le due estremità della terra: I NORVEGESI Nansen e Amundesen, l'americano Peary, l'inglese Scott e gli italiani Luigi di Savoia e Umberto Nobile sono i principali protagonisti di questa “corsa” verso i “novantesimi” paralleli.
Il primo uomo a toccare il Polo Nord (1909) è stato Mattew Alexander Henson, l'assistente di Peary. Stanco, i piedi semi congelati e fiaccato da una leggera polmonite, l'esploratore americano aveva incaricato l'assistente di trovare una via più agevole fra i ghiacci; ed Henson, da solo, raggiunge i 90° di latitudine, dove piantò un bastone e scattò delle foto; più tardi tornò sul luogo con Peary, che vi piantò la bandiera americana. Ma si era all'inizio del secolo, un secolo ancora razzista e colonialista: l'America “bianca” quindi, non poteva ammettere che un “nero” qual'era Henson, avesse raggiunto il Polo prima di un bianco. Fu così che per ottant'anni, l'impresa venne attribuita a Peary, nonostante questi avesse riconosciuto onestamente il ruolo avuto dal suo assistente. Al Polo Sud giunsero quasi insieme Amundsen e Scott (1911): questi perse la vita durante il viaggio di ritorno. Deserti freddi Il paesaggio polare è anche il regno dei deserti freddi. La neve, che per le basse temperature non riesce a sciogliersi, si accumula fino a trasformarsi in ghiaccio e da origine ad un suolo perennemente gelato: è il “permafrost”(gelo permanente), che copre circa 1/5 della superficie terrestre e nel quale il ghiaccio raggiunge uno spessore tra i 5 e i 50 cm. E' dunque un terreno in coltivabile e impossibile da intaccare, che impedisce o condiziona fortemente lo sviluppo della vegetazione: ai margini dei deserti bianchi, dove la temperatura si fa meno rigida, d'estate la neve si scioglie e forma aree acquitrinose che costituiscono l'ambiente ideale per sciami di zanzare; qualche giorno dopo il disgelo, dal terreno allagato spunta timidamente la magra vegetazione della tundra. Generalmente, quindi, le terre comprese nel paesaggio polare sono coperte da un unico, sconfinato mantello di ghiaccio: è l'inlandis, che si estende per ben 14 milioni di kmq. Nel Continente antartico e per quasi due milioni di kmq. Nella Groenlandia. Il clima Anche durante la breve stagione estiva la temperatura supera raramente gli 0°, mentre d'inverno può scendere fino a 50° sotto zero. Il freddo viene reso ancora più insopportabile dal “blizzard”: il vento gelido che può raggiungere anche i 250 km orari e che con la sua estrema violenza scatena terribili tormente di neve che riducono praticamente a zero la visibilità. Nell'Antartide il freddo è ancora più intenso, tanto che vi si sono registrate temperature fino ai 92° sotto zero: non piove mai e le uniche precipitazioni sono rappresentate dalla