Tipi di agricoltura

Appunti sull'evoluzione dell'agricoltura nel tempo. (3 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di colzy
L'agricoltura di sussistenza è finalizzata soprattutto a produrre cibo per la sopravvivenza (o appunto la sussistenza) del gru Tipi di agricoltura L'agricoltura di sussistenza è finalizzata soprattutto a produrre cibo per la sopravvivenza (o appunto la sussistenza) del gruppo umano che la pratica: essa èdestinata all'autoconsumo e in genere si basa sulla policoltura, cioè sulla coltiva­zione di parecchie piante in modo da avere almeno l'indispensabile per vivere; alla policoltura talora si affianca l'allevamento di qualche animale da lavoro, da latte e da carne (capre, bovini, pecore, maiali) e del pollame.
Una quota ridotta della pro­duzione può essere destinata al mercato locale.
Attualmente essa riguarda soprat­tutto i paesi meno sviluppati, mentre in quelli del nord del mondo è sostituita spes­so da quella di mercato. I terreni spesso sono scarsamente produttivi, e molte persone concorrono alla produzione, senza l'aiuto di macchine agricole. Poiché gran parte della produzione viene consumata direttamente, non vi sono capitali da reinvestire. L'agricoltura di sussistenza viene praticata sia in modo stanziale, cioè restando a lungo nello stesso posto, sia in modo itinerante, cioè spostandosi e usando via via terreni diversi; questo sistema itinerante riguarda ormai piccoli gruppi umani re­siduali, nelle regioni più isolate, con ritmi di vita lontani da quelli del mondo indu­strializzato: essi si trovano nelle foreste equatoriali e tropicali (Congo, Amazzonia, Indonesia) nelle oasi dei grandi deserti (Sahara, Kalahari, Arabia, Belucistan) nelle regioni montuose di difficile accesso (Ande, Tibet). A questo tipo di attività possia­mo accomunare i popoli cacciatori e pescatori delle regioni artiche (Canada setten­trionale, Groenlandia, Siberia del nord). L'attività stanziale viene invece praticata da un gran numero di persone, specie nei paesi in via di sviluppo. In essa rientrano molte colture risicole dell'Asia sudorientale, quelle dei cereali poveri nelle savane e nelle steppe africane e anche quelle ai margini dei deserti dell'Asia di sud-ovest. L'agricoltura di mercato caratterizza soprattutto i paesi sviluppati, anche se occorre non generalizzare eccessivamente. Esistono infatti paesi parzialmente svi­luppati (come l'Argentina o il Brasile) dove coesistono le due agricolture, talora as­sieme alle grandi piantagioni. La prima rivoluzione industriale può essere conside­rata responsabile della sua diffusione su vasta scala, ma i semi della glohalizzazione mercantile erano già stati gettati con l'apertura degli oceani del globo alla grande na­vigazione, a partire dalla fine del secolo xv. Con l'adozione di tecniche sofisticate e di macchine, e poi con l'impiego sempre più massiccio di prodotti chimici di sinte­si al posto delle sostanze naturali, si sono ottenute rese sempre più elevate. Un ruo­lo importante hanno giocato la moltiplicazione e le migliorie delle vie e dei mezzi di comunicazione, e la diffusione degli impianti di refrigerazione, s