Alceo
Opere di Alceo, contenuti e temi, riassunto pratico per lo studio (2 pagine formato doc)
I
CARMI DI LOTTA
Nel simposio dell'eteria di Alceo erano soliti trattare di politica e di guerra. In questi carmi si può notare l'attaccamento ai valori antichi dell'onore e il legame con la civiltà della vergogna che per secoli caratterizzò la Grecia.
Di rilievo è anche il richiamo al simposio stesso invitando i guerrieri a bere per gioire della morte del loro acerrimo nemico Mirsilio, tiranno della città. Si noti come il bere non sia portato da una semplice volontà, ma quasi da una costrizione che ha la funzione di far apporre, in modo simbolico, la firma di tutti i simposiali a quell'avvenimento. Un altro nemico, anche peggiore di Mirsilio, era Pittaco che aveva tradito Alceo per sostenere la fazione avversaria. Ed è contro di lui che l'autore è solito scagliarsi in numerosi carmi accusandolo di rovinare la sorte della πολις con la sua disonestà. Questo aspetto si nota soprattutto nel frammento "il grassone traditore" nel quale si accusa Pittaco non solo di aver tradito i suoi compagni, ma anche e soprattutto il giuramento fatto agli degli, attribuendogli così il gravissimo peccato di "ubris".
Nel simposio dell'eteria di Alceo erano soliti trattare di politica e di guerra. In questi carmi si può notare l'attaccamento ai valori antichi dell'onore e il legame con la civiltà della vergogna che per secoli caratterizzò la Grecia.
Di rilievo è anche il richiamo al simposio stesso invitando i guerrieri a bere per gioire della morte del loro acerrimo nemico Mirsilio, tiranno della città. Si noti come il bere non sia portato da una semplice volontà, ma quasi da una costrizione che ha la funzione di far apporre, in modo simbolico, la firma di tutti i simposiali a quell'avvenimento. Un altro nemico, anche peggiore di Mirsilio, era Pittaco che aveva tradito Alceo per sostenere la fazione avversaria. Ed è contro di lui che l'autore è solito scagliarsi in numerosi carmi accusandolo di rovinare la sorte della πολις con la sua disonestà. Questo aspetto si nota soprattutto nel frammento "il grassone traditore" nel quale si accusa Pittaco non solo di aver tradito i suoi compagni, ma anche e soprattutto il giuramento fatto agli degli, attribuendogli così il gravissimo peccato di "ubris".