L'Alcesti, di Euripide
Note su trama , contenuti e commento della tragedia euripidea (1 pagine formato doc)
Il prologo è recitato da Apollo che
era stato punito da zeus ( per aver ucciso con le sue frecce i
ciclopi) e costretto a vivere presso il mortale Admeto re di Pherai
in Tessaglia, che fu talmente bravo con lui k Apollo in cambio gli
offrì la possibilità che qualcuno morisse al suo posto quando
sarebbe giunta la sua morte.
Il giovane supplicò prima il padre e la madre k però rifiutarono di sacrificarsi per il figlio. L'unica k accettò di scendere nell'Ade al posto del marito fu Alcesti la sua giovane moglie. A questo punto è opportuno k Apollo si ritiri prima della venuta di θανατος per nn essere contaminato.
Il dramma ha inizio quando Alcesti si è già offerta di morire per lo sposo, dopo essersi adornata la regina si ritira. A questo punto l'ancella racconta k Alcesti stà per morire , si prepara alla morte con coraggio: bacia il letto nuziale simbolo del matrimonio e inizia a delirare in metri lirici, vede la barca di Caronte k viene a prenderla e guarda la luce un ultima volta. Admeto disperato la supplica di nn lasciarlo e Alcesti dopo un attimo di πατος intenso k descrive una forte situazione emotiva , torna in se stessa e fa ad Admeto un discorso limpido e razionale.
È tipico di Euripide alternare il πατος interiore con momenti di lucidità , dove deve rendere ragione dei sentimenti (λογον διδοναι) e argomentare su di essi. Chiede ad admeto una cosa particolare , di nn risposarsi con nessun altra, che sarebbe una matrigna poco umana per i suoi figli, lui glielo promette e giura k terra un immagine di lei sempre con se. A questo punto tra i lamenti del marito muore. Admeto si rende conto di quanto ha perduto e capice la perdita incolmabile che ha subito (αρτι λανξανω =ora capisco), formula che segnala la presa di coscienza, spia lessicale che dimostrava il senso di colpa, finalizzato ad una consapevolezza di tipo etico (παθει μαθος ).
Admeto invece acquisisce una consapevolezza più umana si rende conto k la sua casa è vuota, la tragedia lascia i temi etici di grande portata e si abbandona ai temi comuni. Quella di Admeto nn è proprio una colpa, ha davanti a sé la responsabilità di una città da governare. Intanto giunge Eracle che chiede ospitalità, entra in scena ubriaco e pronto a fare festa. Admeto Nn riesce a dirgli cosa è successo (dovere dell'ospitalità) gli tace la ragione per cui la reggia è in luto, gli dice solo k è morta una persona di casa. Mentre Eracle si accomoda e Admeto accompagna il corteo funebre riceve la visita di suo padre, venuto a piangere la nuora.
Il giovane supplicò prima il padre e la madre k però rifiutarono di sacrificarsi per il figlio. L'unica k accettò di scendere nell'Ade al posto del marito fu Alcesti la sua giovane moglie. A questo punto è opportuno k Apollo si ritiri prima della venuta di θανατος per nn essere contaminato.
Il dramma ha inizio quando Alcesti si è già offerta di morire per lo sposo, dopo essersi adornata la regina si ritira. A questo punto l'ancella racconta k Alcesti stà per morire , si prepara alla morte con coraggio: bacia il letto nuziale simbolo del matrimonio e inizia a delirare in metri lirici, vede la barca di Caronte k viene a prenderla e guarda la luce un ultima volta. Admeto disperato la supplica di nn lasciarlo e Alcesti dopo un attimo di πατος intenso k descrive una forte situazione emotiva , torna in se stessa e fa ad Admeto un discorso limpido e razionale.
È tipico di Euripide alternare il πατος interiore con momenti di lucidità , dove deve rendere ragione dei sentimenti (λογον διδοναι) e argomentare su di essi. Chiede ad admeto una cosa particolare , di nn risposarsi con nessun altra, che sarebbe una matrigna poco umana per i suoi figli, lui glielo promette e giura k terra un immagine di lei sempre con se. A questo punto tra i lamenti del marito muore. Admeto si rende conto di quanto ha perduto e capice la perdita incolmabile che ha subito (αρτι λανξανω =ora capisco), formula che segnala la presa di coscienza, spia lessicale che dimostrava il senso di colpa, finalizzato ad una consapevolezza di tipo etico (παθει μαθος ).
Admeto invece acquisisce una consapevolezza più umana si rende conto k la sua casa è vuota, la tragedia lascia i temi etici di grande portata e si abbandona ai temi comuni. Quella di Admeto nn è proprio una colpa, ha davanti a sé la responsabilità di una città da governare. Intanto giunge Eracle che chiede ospitalità, entra in scena ubriaco e pronto a fare festa. Admeto Nn riesce a dirgli cosa è successo (dovere dell'ospitalità) gli tace la ragione per cui la reggia è in luto, gli dice solo k è morta una persona di casa. Mentre Eracle si accomoda e Admeto accompagna il corteo funebre riceve la visita di suo padre, venuto a piangere la nuora.