Antigone (piccolo commento)

Piccolo commento all'Antigone di Sofocle (0 pagine formato doc)

Daniele Biasci luned? marzo 1996 Antigone di Sofocle L'amore ?l sentimento che domina la tragedia, quello pi?portante, che determina gran parte delle azioni dei personaggi.
E' l'amore per il fratello Polinice che spinge Antigone a violare l'editto di Creonte che proibiva la sepoltura dei traditori della patria, ?'amore di Emone per Antigone che lo induce al suicidio quando viene a sapere che la sua amata ?orta, ?'amore per il figlio che fa prendere a Euridice la scelta finale quando scopre del suicidio del figlio ed ?ell'amore che Ismene entra in conflitto con la sorella. L' “Antigone” ?na tragedia basata tutta sul grande conflitto tra i sentimenti e le tradizioni e la razionalit? le leggi della Polis e della ragion di stato.
Creonte, che ingiustamente si prende la responsabilit?i tutte le disgrazie che si succedono durante lo svolgimento del dramma, non ?ltro che un uomo al servizio della Polis, un uomo che ha il potere e che non pu?rmettersi passi falsi: il suo compito ?elicato, in mano ha la vita dei cittadini e l'interesse della polis... i sentimenti personali devono cadere davanti alla necessit?ella salvezza comune. Creonte ?ostretto ad agire come agisce; difendere la ragion di stato contro i sentimenti e contro il destino gli costa caro: la morte del figlio, della moglie, della nipote e l'infamia di tiranno sanguinario. In realt?reonte porta solo a termine il suo dovere e il continuo infierire dei sentimenti e dell'amore sulle sue scelte politiche provoca nel suo animo un indurimento per lui sicuramente doloroso e necessario che, come lui stesso aveva predetto, lo porter?lla rovina (“ricordati per?e i temperamenti troppo duri pi?cilmente si arrendono, proprio come il solidissimo ferro, se viene troppo indurito dal fuoco, alla fine si spezza pi?evolmente e va in frantumi”). L'amore quindi nella tragedia ?no dei due poli contrapposti: i sentimenti e la ragion di stato. L'amore ?appresentato fino all'estremo da Antigone che accetta di morire per dare eterno riposo al fratello e la ragion di stato ?appresentata da Creonte che, fino in fondo coerente al suo dovere di sovrano, accetta la rovina personale, piuttosto che quella della Polis. Creonte ha combattutto contro tutto e tutti. Non c'?essuno che fino in fondo gli sia stato alleato nella sua scelta di grande rispetto per l'interesse comune. Ora peròeonte rivela il suo aspetto di uomo. Non sopporta pi? pressione di tutti gli avvenimenti che gli si svolgono intorno, e cede a quella parte di lui, quella dei sentimenti, che con la sua ascesa al potere era stato costretto a annullare. E' comprensibile quindi da parte di Sofocle la scelta di un cambiamento cos?epentino: la parte dell'amore in Creonte esplode, vince improvvisamente sulla razionalit? mette in luce il disperato conflitto che ?lla base di tutta l'opera e che porter?reonte alla rovina. Resosi conto che contro il destino non ?tile combattere, Creonte vede crollarsi addosso il castello dei suoi princ? che lo travo