La lirica corale

La lirica corale: Simonide e Pindaro.(5 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di ciuttola
LA LIRICA CORALE LA LIRICA CORALE Si diffonde soprattutto in ambiente dorico ed usa il dialetto dorico (che pervade anche i canti corali della tragedia).
È un tipo di lirica legata a occasioni pubbliche religiose o profane, quindi ha un carattere collettivo, comunitario. Gli antichi distinguono i canti in onore degli dei da quelli in onore degli uomini. Canti in onore degli dei: Inno Peana (in onore di Apollo) Ditirambo (in onore di Dioniso) Partenio (in onore di Artemide) Canti in onore degli uomini: Encomio (canto per persone che spiccano in una determinata circostanza) Epinicio (canto per celebrare una vincita sportiva) ?ρ???σ (canto funebre) Imeneo o Epitalamio (canto di nozze) Il canto è accompagnato dalla lira ed il coro è istruito dal poeta. Al canto si accompagna la danza.
SIMONIDE Simonide vive nel sesto secolo a.C., ed è importante perché è un poeta di professione, che compone e viene pagato per il suo servizio, e vaga di corte in corte vendendo la sua opera ad un committente. La letteratura diventa una merce, e le tematiche che abbraccia sono disparate. L'abilità del poeta sta nell'adattare le tematiche che deve trattare alle circostanze in cui compone l'opera. I tiranni di questo periodo diedero lustro alle proprie casate chiamando presso di sé degli intellettuali. L'Encomio a Scopas, un dinasta della Tessaglia, testimonia come i valori della civiltà di vergogna siano sorpassati da un'etica moderna. Il questo elogio è criticato il concetto di ????σ ??? ?γ???σ presente nei poemi omerici, infatti questo concetto, secondo Simonide, è relativo: è buono colui che non fa il male volontariamente ed agisce per l'utilità collettiva. Questa è un'etica realistica e relativa al rispetto delle altre persone. Si colloca in un'ottica democratica e cittadina. PINDARO Pindaro è un poeta itinerante che compone su commissione. E' contemporaneo di Eschilo (V secolo a.C.) e vive nel periodo delle guerre persiane. Scrive molto, ed è esperto di Epinici. Compone quattro libri di Epinici, in conformità ai quattro giochi panellenici: le Olimpiche, in onore di Zeus le Pitiche, in onore di Apollo le Nemee, in onore di Zeus le Istmiche, in onore di Posidone Gli epinici erano occasioni per celebrare un vincitore. Solitamente il committente è un tiranno che manda alle manifestazioni i propri cavalli e cavalieri. Le casate nobiliari trovano lustro nello sport, non più nelle imprese eroiche. L'epinicio è volto a celebrare l'istante della vittoria, rendendolo eterno attraverso la poesia, e consta di tre parti: ???ρ?σ ? occasione compositiva ????σ ? con un volo repentino si passa dall'occasione contemporanea ad un evento mitologico simile, raccontandone le immagini salienti. ????? ? sentenze moraleggianti. Richiama il mito perché rappresenta la grande unità dell'Ellade, al di sopra dei particolarismi. Dato che in questo periodo c'è il primo scontro con lo straniero (guerre persiane), gli Elleni devono appellarsi alla loro un