Rogier Van der Weyden

Ricerca sull'autore, analisi dell'opera "Deposizione del Sepolcro" (5 pagine formato doc)

Appunto di andreareali
Rogier Van Der Weyden Rogier Van Der Weyden Deposizione nel sepolcro Rogier Van der Weyden, Deposizione nel Sepolcro (Uffizi, Firenze) La Deposizione nel Sepolcro di Rogier Van Der Weyden risale ad un periodo compreso tra il 1460 e il 1463 ca.
, si tratta di un olio su tavola di quercia di cm 111 x 95 con una cornice risalente al XIX sec. In questa tavola Van Der Weyden riprende lo schema frontale adottato dalla scuola del Beato Angelico; è disegnata in ogni dettaglio infatti, come risultato dalla riflettografia, cioè la tecnica utilizzata per visualizzare la superficie di preparazione della tavola, che permette di accertarsi se sotto il dipinto c'è un disegno di preparazione. L'opera denota l'influsso dell'arte fiorentina, con cui l'artista venne in contatto in un periodo di soggiorno in Firenze.
L'esecuzione di quest'opera è stata assegnata nel 1450 e, sebbene richiami una tavola di Beato Angelico, rivela caratteri tipicamente fiamminghi, in particolare nella minuziosa attenzione per i dettagli naturalistici. In quest'opera l'aspetto più evidente è sicuramente la descrizione minuziosa del dettaglio; infatti, saltano subito all'occhio le varietà di vegetali presenti sul fondo, arricchite nei minimi particolari. In alto sono presenti tre croci egizie, tipicamente nordiche. Il mantello rosso del personaggio sulla destra è mosso, a rappresentare un movimento verso Cristo, ferito e sanguinante. Un particolare molto importante è l'aureola attorno al capo della Madonna che, è circolare, mentre nel caso di Cristo è divisa in tre parti, quasi come se volesse simboleggiare una croce. I vestiti indossati dai personaggi sono tutti tipici del 1400, anche essi disegnati nei minimi particolari. Rogier Van Der Weyden, anche chiamato Rogier de la Pasture nacque a Tournai attorno al 1400 ca. e morì a Bruxelles nel 1464. Nel 1427 andò a lavorare nella bottega del celebre Rober Campin (identificato anche come il maestro di Flémalle). Nel 1435 si trasferì a Bruxelles ed assunse il titolo di "Maistre Rogier".Nel 1450 si recò a Roma, successivamente a Ferrara dove lavora per Lionello d'Este.La prima opera che gli viene attribuita è la "Deposizione", (Prado, Madrid), che rivela già da subito la sua grande abilità nell'esprimere la commozione.Nelle sue opere l'attenzione è concentrata sui simboli, sui gesti, sull'espressione dei volti e sulla distribuzione geometrica delle figure.In alcune opere si percepisce una monumentalità che testimonia il contatto con la grande pittura rinascimentale italiana.Nelle opere religiose è stato in grado di apportare delle forti innovazioni iconografiche; ne è il simbolo il "Trittico della Crocifissione" (Museo Storico d'Arte, Vienna), dove l'artista per la prima volta ritrae la Madonna che abbraccia la croce.Nello stile dell'ultimo periodo si nota un ammorbidirsi delle linee, certamente retaggio dell'esperienza italiana vissuta tra Roma, Firenze e Ferrara.Van Der Weyden è il principale pittore fiammingo medioevale dopo Van Eyck; la su