Dante
La formazione retorica e letteraria, la Divina Commedia (3 pagine formato doc)
Dante nacque a firenze tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265, questo si capisce perché in un canto del paradiso dice di essere nato sotto il segno dei gemelli.
Gli alighieri erano una famiglia guelfa bianca della piccola nobiltà. Era sposato con gemma, da cui ebbe 3 figli: Pietro e Iacopo( primi commentatori della divina commedia) e Antonia(monaca chiamata suor Beatrice). Dante partecipò alla vita politica di firenze. Fu allievo di Brunetto Latini che gli insegnò la retorica e la letteratura francese. Sulla sua letteratura influì la lettura dei poeti classici, come virgilio che eleggerà suo maestro.
Un evento fondamentale della sua vita fu l’incontro con beatrice. Dante conobbe beatrice quando aveva 9 anni e la rincontrò a 18 e se ne innamorò. Si tratta di un amore platonico che finisce con la morte prematura di beatrice, che era la donna-angelo di dante. Dopo questo evento abbandonò gli studi teologici e comincia quelli filosofici. La vita politica di firenze devastata dalle lotte tra guelfi(papa) e ghibellini(imperatore). Successivamente i guelfi si divisero in bianchi( ricchi mercanti difensori dell’autonomia del comune) e neri( aristocratici favorevoli alla politica del papa). Nel 1301 dante si recò da bonifacio VIII per vedere se voleva conquistare firenze, nel frattempo i neri salgono al potere e mandarono in esilio e confiscarono i beni dei maggiori esponenti dei bianchi. Mentre stava tornando a firenze, dante scopre di essere stato condannato a 2 anni di confino e al pagamento di una multa salata perché era accusato illeciti guadagni e di opposizione al papa.
Si rifiuta di pagare la multa e di dichiararsi colpevole infatti viene condannato al rogo se fosse stato trovato nei territori di firenze. Successivamente la sentenza fu estesa anche ai figli. Durante il suo esilio nel 1306 comincia la composizione dell’inferno e tra il 1308 e il 1312 il purgatorio. Nel 1315 il comune di firenze gli concesse di tornare se si fosse dichiarato colpevole, ma lui rifiutò. Morì nel settembre del 1321 a ravenna per una febbre malarica.