Come scrivere un tema: la scaletta

COME SCRIVERE UN TEMA: LA SCALETTA

Come scrivere un buon tema.

Il contenuto deve rispondere alle richieste del titolo per quanto riguarda l’argomento e il tipo di testo. Inoltre devono essere presenti tutte le informazioni necessarie per la comprensione dell’argomento. Ricorda che il testo deve essere capito da chiunque lo legge.
Concetti e idee devono risultare chiari e comprensibili, e se sono fuori argomento è meglio eliminarli.
È importante non dare informazioni ripetute, inutili o in contraste fra loro. Frasi “fatte”, affermazioni banali e luoghi comuni vanno eliminati, ed è altrettanto importante verificare che idee e concetti siano frutto di una rielaborazione personale, esposti in modo chiaro, ordinato, senza salti logici e collegati mediante connettivi adeguati.

Come scrivere un testo argomentativo

COME SI FA UNA SCALETTA DI UN TEMA

Introduzione, sviluppo e conclusione devono avere un giusto equilibrio.

Pertanto riduci i punti che risultano troppo lunghi e amplia quelli argomentati in modo conciso, in modo da trovare il giusto equilibrio.
Introduzione e conclusione devono, inoltre, essere in grado di catturare l’attenzione del lettore.

Testo argomentativo: scaletta

COME FARE DEI BEI TEMI

Per quanto riguarda l’ortografia, per evitare errori banali o ripetizioni è consigliato l’uso del dizionario.
Ci sono anche alcune semplici regole da ricordare, come:
-    la consonante Z nelle parole che terminano in –IONE non raddoppia mai (nazione, benedizione, sottrazione, ripetizione, …);
-    la consonante B nelle parole che terminano in –ILE non raddoppia mai (impossibile, stabile, mobile, …);
-    si usa QQU solo nella parola SOQQUADRO;
-    il gruppo GN + vocale presenta la –I nei verbi alla 1° persona plurale dell’indicativo presente (sogniamo) e alla 1° e 2° persona plurale del congiuntivo presente (che noi sogniamo, che voi sogniate);
-    davanti alle consonanti P e B si usa sempre la M (stampa, bambino) ad eccezione di BENPERSANTE e BENPARLANTE;
-    si usa SCIE nelle parole scienza, coscienza e nei suoi derivati e nella parola usciere;
-    l’accento è obbligatorio sui composti di tre, re, blu, su e in alcuni monosillabi per distinguerli da altri di significato diverso (ventitré, quassù,…);
-    l’accento è vietato sui monosillabi con una sola vocale e su QUI e QUA;
-    l’articolo indeterminativo femminile singolare UNA vuole l’apostrofo davanti a vocale;
-    l’articolo indeterminativo maschile singolare UN non vuole l’apostrofo davanti a parole che iniziano per vocale perché sono frutto di troncamenti;
-    l’elisione è vietata con la preposizione DA;
-    l’elisione è vietata con la particella CI davanti alle vocali A, O, U;
-    l’elisione è vietata con i pronomi personali LI e LE;
-    la lettera maiuscola si usa all’inizio di un periodo e di un discorso diretto, dopo il punto fermo, il punto interrogativo e il punto esclamativo, con i nomi propri di persona, di animale, con cognomi e soprannomi;
-    le vocali di un dittongo non si dividono mai, ma le vocali IATO si dividono;
-    le consonanti doppie si dividono sempre, compreso il gruppo CQ.