Il processo, Kafka: analisi testuale
Analisi testuale, personaggi e trama dell'opera Il Processo di Franz Kafka (2 pagine formato doc)
IL PROCESSO KAKFA: ANALISI TESTUALE
Il Processo di Kafka.
Scritto tra il 1914 ed il 1916, la stesura di questo romanzo rientra nel periodo della prima guerra mondiale. L’opera venne pubblicata nel 1925, dopo la morte dell’autore (1924), dall’amico Max Brod, amico di Kafka che ne curò anche altre opere; probabilmente, inoltre, è proprio a causa di questa pubblicazione postuma se nel romanzo mancano alcuni frammenti che solo successivamente vennero ritrovati.
La vicenda è paradossale, in contrasto con una trama che, invece, è assolutamente lineare.
Parliamo di una vicenda surreale, “Kafkiana” per l’appunto, ma se da una parte il romanzo è tutto questo, dall’altra, per quanto riguarda le descrizioni, esso si dimostra molto realistico e minuzioso nel fornirci vari dettagli.
D’altra parte, le opere di Kafka necessitano di una lettura allegorica, proprio come quelle di autori passati come Dante stesso; tuttavia, a differenza di Dante, per Kafka i critici preferiscono parlare di “Allegoria Vuota”, ovvero se per Dante il significato dell’allegoria era facilmente cogliibile, per Kafka, invece, la lettura dell’allegoria non è più univoca ma diversamente interpretabile.
Scheda libro Il processo di Kafka: riassunto e significato
IL PROCESSO KAFKA: PERSONAGGI
Molto importante all’interno del romanzo è la parte che si svolge nella cattedrale, dove un prete, dopo aver chiamato il protagonista a se, gli racconta un apologo. Ed è proprio da esso che possiamo ricavare la lettura più probabile dell’intero romanzo: infatti, se la porta, generalmente, rappresenta un elemento di comunicazione, in questo caso essa è invece un ostacolo, ma anche la via per la risposta alla nostra stessa vita, una risposta che è diversa per tutti. Per cui dovrebbe esistere una risposta che potrebbe dare significato alla vita di ognuno di noi, che potrebbe rispondere alle grandi domande esistenziali che ognuno si pone: infatti, per ognuno di noi, proprio come il contadino dell’apologo, esiste una porta che è solo per noi, dunque esclusiva. Il contadino dell’apologo, infatti, di dimostra fortemente desideroso di accedervi, di entrare nella pienezza della propria vita, tuttavia gli viene vietato da un guardiano.
IL PROCESSO KAFKA: TRAMA
Questa non è altro che la situazione dell’uomo, una situazione di desiderio ed allo stesso tempo frustrazione per questo desiderio che toglie all’uomo la forza di continuare. Alla fine, ormai in punto di morte, il contadino vede fuoriuscire dalla porta un bagliore, ma ormai è troppo tardi e non può più accedervi: dunque, il suo errore è stato proprio quello di non aver rischiato ad entrare quando ne aveva avuta la possibilità; il contadino doveva procedere e trovare quella risposta che tanto cercava. Ed è in questo che si concentra il dramma dell’uomo, nell’intuire che ci può essere una risposta ma nella mancanza, poi, dell’energia necessaria per procedere in questo cammino. La lettura più adatta del romanzo, dunque, è forse quella Teologica, nel senso che il Tribunale rappresenterebbe Dio, un Dio terribile ed onnipresente proprio come quello ebraico in cui Kafka credeva, un Dio davanti al quale non è possibile sfuggire anche se si cerca di dimenticarlo.