La roba

Breve annotazione sul racconto di Verga, tratto dalla Novelle Rusticane (1 pagine formato doc)

Appunto di giohila
Questo testo, tratto dalle Novelle Rusticane, parla a proposito della figura di Mazzarò, uomo inizialmente contadino, costretto a lavorare capo chino a la terra del barone del luogo.
Poco a poco è riuscito ad uscire dalla miseria consentendogli uno stile di vita decoroso, ma non contento, ostinato vuole a tutti i costi impossessarsi della Roba. Alla fine della storia troviamo un Mazzarò arricchito, un signore distinto che dall'alto del suo cavallo controlla il lavoro dei suoi dipendenti. Non è un uomo nuovo, è solamente arricchito, ma di questa ricchezza non ne sperpera nemmeno un soldo se non per acquistare nuova roba, anche a danno di speranzosi contadini che tramite l'acquisto di terra (arida) pensavano ad un futuro migliore. Lui, col suo lavoro e la sua determinazione è riuscito ad evadere da una situazione "imposta" per via ereditaria, tanto che lo stesso barone r i creditori del passato, al suo passaggio si scostano e tolgono il cappello in segno di sottomissione.

Può essere suddiviso in tre sequenze fondamentali.

Nella prima, il racconto è descritto secondo il viandante, il quale camminando per strade e sentieri, con lo sguardo, vede Mazzarò all'orizzonte.


Mazzarò, nella seconda sequenza viene descritto nel suo aspetto e nella sua vita dedita al lavoro al fine di guadagnare sempre più per accaparrarsi terreni... Divenne latifondista tanto da "sottomettere" lo stesso barone.

Nell'ultima sequenza, ironia della sorte, Mazzarò ormai vecchi, in punto di morte non sa che farsene dei beni accumulati , non avendo nemmeno un erede e non potrà portarseli nell'aldilà.