Ugo Foscolo: vita ed opere

Vita, atteggiamenti, la società, ultime lettere di jacopo ortis, dei sepolcri, le grazie, didimo chierico, le odi, i sonetti, hypercalipseos liber singularis, le 5 lezioni tenute in università, aiace, lettere dall’inghilterra, l’io... (7 pagine formato doc)

Appunto di zoidberg87
UGO FOSCOLO UGO FOSCOLO VITA: In realtà si chiamava Niccolò, ma non gli piaceva il suo nome e si faceva chiamare Ugo.
Nasce nel 1778 a Zacinto, nelle isole Ionie, vicino a Itaca, dominio veneziano. Il padre Andrea, italiano, era un medico. La madre era una locale greca. Ha due fratelli, Giulio e Dionigi, e una sorella, Rubina. Foscolo vive in un mondo bilingue: italiano e greco (la madre parlava il dimotikì). Viene mandato a studiare in seminario in Dalmazia, dove impara perfettamente il latino e l'italiano, pur con qualche incertezza. Quando ha 10 anni, il padre muore e sua madre decide di trasferirsi a Venezia dove si trovavano i parenti del marito, che l'avrebbero mantenuta. A 14 anni, Foscolo raggiunge la madre e i 3 fratelli a Venezia, è un po' aggressivo, incattivito.
A 16 anni ha già le idee chiare su quello che vuole fare, inizia a frequentare l'università di Padova, dove conosce un gruppo di bresciani dai quali apprende la cultura giacobina (dalla Francia alla Lombardia e poi a Venezia). A 17 anni Foscolo diventa giacobino e lo rimarrà per tutta la vita, nonostante molte delusioni; sarà sempre sostenitore della fratellanza, della libertà e dell'uguaglianza. Per i suoi scritti, tuttavia, Foscolo scelse l'italiano, nonostante parlasse meglio il greco, scelta che lo accomuna ad Alfieri, che pur provenendo dal Piemonte aveva scelto anche lui l'italiano per i sui scritti. Inizialmente Foscolo copia, copia dai grandi poeti che lo precedettero. Foscolo, per farsi conoscere, sfruttò i salotti, che nel tardo 1700 venivano appunto utilizzati per assicurarsi un successo. Solitamente il salotto era un luogo senza regole dove ci si riuniva attorno ad una bella donna. La prima amante di Foscolo fu Isabella Teotochi Albrizzi, la “proprietaria” del salotto dove venne ammesso Foscolo. Egli era brutto, sembrava una scimmia, ma possedeva un forte carisma ed era seducente e accattivante; lei era una bellissima donna, di 40 anni, mentre lui era solo un sedicenne. Grazie ad Isabella, Foscolo poté conoscere numerosi letterati, tra i quali anche Ippolito Pindemonte, al quale dedicherà il carme Dei sepolcri e anche Melchiorre Cesarotti. Isabella non fu solo un'amante per Foscolo, ella gli fu amica per sempre. Con l'ascesa di Napoleone in Italia, Foscolo si arruolò nell'esercito, nella cavalleria (fa parte di quei poeti che combatterono, come San Francesco, Dante e D'Annunzio). Durante l'attività militare si diede al giornalismo e scrisse numerose lettere a Napoleone, ricordandogli che quest'ultimo aveva promesso la pace. Foscolo divenne la voce del popolo, la voce della coscienza politica. A Milano consce Monti, con il quale è in buoni rapporti inizialmente, fino al 1810 quando, non si sa esattamente per quale motivo, Foscolo litiga con Monti. A Milano diventa l'amante di Antonietta Fagnani Arese, anche lei sposata e molto colta, raffinata e intelligente, alla quale Foscolo dedica anche una delle sue odi. Nel 1804 viene mandato nella Francia del nor