Poesia provenzale e siciliana

Schema sul periodo del 200 e 300 dalla poesia provenzale, le poesie della Scuola siciliana alla Scuola toscana, appunti su Boccaccio e Petrarca (2 pagine formato doc)

Appunto di trabiccolai

POESIA PROVENZALE E SICILIANA

Il duecento (Poesia provenzale, Scuola Siciliana, Scuola Toscana)
1)    È il secolo in cui inizia la letteratura in volgare.
2)    Le principali correnti sono: La poesia d’amore, La poesia cavalleresca, La poesia religiosa e la poesia comico-realistico.
3)    Poesia religiosa è fatta da frati e chierici ad argomento religioso, scritta in volgare, es.

San Francesco.
4)    Poesia d’amore scritta da menestrelli inizia in Sicilia e Toscana.
Si esalta la donna come fosse un angelo, il poeta è suo schiavo d’amore e la idealizza come fosse una creatura angelica. Varia a seconda degli ambienti. Ha una evoluzione fino ad arrivare al dolce stil nuovo di Dante.
5)    Poesia epico cavalleresca, dove i menestrelli intonano canti ai cavalieri. È un tipo di letteratura che piaceva ai nobili ricchi cavalieri.
6)    Poesia realistica. I poeti cantano nelle osterie, simpatici stornelli dove prevale la presa di giro, il linguaggio era rozzo e con contenuto osceno.

Scuola siciliana, toscana e Dolce stil novo: riassunto breve

POESIE DELLA SCUOLA SICILIANA

7)    Dante è l’autore più importante di tutto il 200, scrive in italiano opere che ci fanno capire in pieno la mentalità e la cultura del comune (il poeta non è più un menestrello ma un uomo importante sul piano politico e culturale). L’opera di Dante è rivoluzionaria perché esprime la cultura non più della chiesa o della aristocrazia ma del nuovo ceto borghese che domina il comune.
Il trecento
1)    Il 300 è il secolo in cui si sviluppa in pieno la cultura volgare. La civiltà medievale viene completamente superata e trionfa la nuova società cittadina mercantile che ha il suo centro nel comune.
2)    Il comune (città-stato indipendente e sovrano), ha un suo esercito, una sua moneta e un suo governo. Tutti i cittadini partecipano alla gestione dello stato con grandi lotte civili tra cittadini che difendono i loro interessi. Tutti appartengono ad associazioni professionali che tutelano gli interessi delle varie categorie: arti maggiori (ricche), arti minori (poveri), questo tipo di realtà fa nascere un tipo di intellettualità impegnato nella politica.
3)    L’economia del comune è basata sul commercio. Le città italiane diventano ricche perchè hanno in mano tutto il traffico tra oriente ed occidente. Inoltre il mercante si trasforma spesso in banchiere, è per questo che Firenze ha più di cento banche avendo così il controllo finanziario.

POESIA SICILIANA

4)    Il mercante è il nuovo eroe, uomo libero pieno di iniziativa, ama il rischio, ama l’intelligenza e la furbizia, non ha scrupoli morali, inizia a realizzarsi il modello capitalista
5)    La grande ricchezza del 300 porta ad uno sviluppo dell’organizzazione politica, nei comuni si affermano sempre più i grandi mercanti e banchieri. Dalla democrazia si passa si passa al signore, cioè uno che ha in mano tutto il potere perché è più ricco o più forte. Il signore instaura una sua dittatura personale chiamata signoria, vive in un palazzo dove raccoglie presso di se artisti e uomini di cultura. La sua casa diventa una corte e l’intellettuale ospitato diventa poeta cortigiano.
6)    Alla fine del 300 e per tutto il 400 si sviluppa una cultura umanistica (Firenze Roma).