Giuseppe Ungaretti
Note introduttive su vita e opere di uno dei più importanti poeti italiani del XX secolo (4 pagine formato doc)
Giuseppe
Ungaretti nacque l'8 febbraio 1888 ad Alessandria d'Egitto, da
genitori lucchesi emigrati.
Rimasto orfano dal padre all'età di due anni, il giovane completò gli studi ad Alessandria: qui conobbe l'opera di Baurdelaire, Mallarmè, Valèry. Nel 1912 si recò a Parigi, dove si iscrisse alla facoltà di Lettere della Sorbona.
Come per altri artisti contemporanei, Parigi fu per Ungaretti luogo di incontro e di relazione con alcuni dei personaggi più notevoli della cultura europea.
Sebbene il rapporto con il futurismo non fosse profondo, è proprio sulla rivista futurista "Lacerba", che Ungaretti pubblicò le sue prime poesie; nel frattempo, tornato in Italia, aveva conseguito l'abilitazione all'insegnamento del francese. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario come soldato e fu inviato al fronte sul Carso. La presa di coscienza sulle atrocità della guerra fu immediata, e l'interventismo di Ungaretti subì un duro colpo. Le prime poesie furono scritte in trincea.
Nel 1918 il reggimento di Ungaretti viene trasferito in Francia, sul fronte della Champagne. Quando la guerra finisce, egli si ferma a Parigi e lavora al giornale, diretto da Mussolini, "Il popolo d'Italia". Nel 1919, esce la raccolta Allegria di naufragi, in cui confluiscono anche le poesie de Il porto sepolto e altre composte durante o subito dopo la guerra. Questa fase della poesia di Ungaretti, corrisponde alla "presa di coscienza umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell'estrema precarietà della loro condizione".
Tra il 1920 e il 1936, Ungaretti svolge un'attività di giornalista e conferenziere che lo porta a viaggiare molto. Questo periodo è però segnato da un profondo travaglio interiore, da una crisi religiosa che lo induce ad accostarsi al cattolicesimo
Rimasto orfano dal padre all'età di due anni, il giovane completò gli studi ad Alessandria: qui conobbe l'opera di Baurdelaire, Mallarmè, Valèry. Nel 1912 si recò a Parigi, dove si iscrisse alla facoltà di Lettere della Sorbona.
Come per altri artisti contemporanei, Parigi fu per Ungaretti luogo di incontro e di relazione con alcuni dei personaggi più notevoli della cultura europea.
Sebbene il rapporto con il futurismo non fosse profondo, è proprio sulla rivista futurista "Lacerba", che Ungaretti pubblicò le sue prime poesie; nel frattempo, tornato in Italia, aveva conseguito l'abilitazione all'insegnamento del francese. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario come soldato e fu inviato al fronte sul Carso. La presa di coscienza sulle atrocità della guerra fu immediata, e l'interventismo di Ungaretti subì un duro colpo. Le prime poesie furono scritte in trincea.
Nel 1918 il reggimento di Ungaretti viene trasferito in Francia, sul fronte della Champagne. Quando la guerra finisce, egli si ferma a Parigi e lavora al giornale, diretto da Mussolini, "Il popolo d'Italia". Nel 1919, esce la raccolta Allegria di naufragi, in cui confluiscono anche le poesie de Il porto sepolto e altre composte durante o subito dopo la guerra. Questa fase della poesia di Ungaretti, corrisponde alla "presa di coscienza umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell'estrema precarietà della loro condizione".
Tra il 1920 e il 1936, Ungaretti svolge un'attività di giornalista e conferenziere che lo porta a viaggiare molto. Questo periodo è però segnato da un profondo travaglio interiore, da una crisi religiosa che lo induce ad accostarsi al cattolicesimo