Italo Svevo

Vita, opere e poetica di Italo Svevo: riassunto (3 pagine formato doc)

Appunto di michaelmessina

ITALO SVEVO VITA

Italo Svevo.

Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz, nacque a Trieste il 9 dicembre 1861, da una agiata famiglia ebraica. La madre era triestina mentre il padre era un ebraico- tedesco. Le ragioni per la quale egli scelse tale pseudonimo sono da ricercare nella sua formazione culturale, legata sia agli autori italiani sia a quelli tedeschi.
L’origine triestina dell’autore è d’altronde fondamentale per capire le caratteristiche della sua formazione.
Appartenente all’impero austro-ungarico fino al 1918, Trieste era un importante porto commerciale. Inoltre, fin dal 1781, anno in cui l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo aveva emanato il cosiddetto “editto di tolleranza” che consentiva a quanti appartenevano alle comunità straniere di vivere nei territori dell’impero asburgico, erano numerosi gli ebrei presenti nella città. Trieste era dunque una città multietnica di confine, aperta all’influsso della cultura europea soprattutto a quella dell’Europa centrale, di cui recepiva le correnti di pensiero della filosofia di Schopenhauer e quella di Nietzsche, oltre che della psicoanalisi di Freud.
Svevo ebbe la possibilità di approfondire la conoscenza della letteratura tedesca durante i cinque anni trascorsi in Germania, in quanto il padre lo mandò con i suoi 2 fratelli a studiare presso un istituto commerciale in Baviera. A 17 anni tornato a Trieste frequentò l’Istituto superiore per il commercio.
In seguito al fallimento dell’industria paterna nel 1880 Svevo si impegnò nella filiale triestina della Banca Union di Vienna dove lavorò per 18 anni.
In questo periodo si dedicò alla lettura dei grandi autori francesi e italiani e lavorò al giornale irredentista triestino l’“Indipendente” e in questi anni che venne a contatto con le teorie di Darwin e del Positivismo.

ITALO SVEVO OPERE

Nel 1892 pubblicò a proprie spese il romanzo Una vita (titolo originario Un inetto). Nel 1896 sposò Livia Veneziani, e dopo la nascita della figlia Letizia andò a lavorare nella ditta di vernici dove ebbe incarichi dirigenziali.
Nel 1898 pubblica il suo secondo romanzo Senilità.
Negli anni successivi viaggiò spesso all’estero per motivi di lavoro e ebbe la necessità di conoscere meglio l’inglese e così si rivolse a James Joyce che apprezzò molto i suoi romanzi.
Negli anni tra 1919 e il 1922, Svevo si dedicò alla composizione del suo terzo romanzo, La coscienza di Zeno pubblicato nel 1923 che attirò l’interesse della critica che fino a quel momento l’aveva definito un dilettante. Infatti anche il poeta Eugenio Montale elogiò la sua opera. Intanto Svevo si dedicò alla stesura di altri racconti come Terzetto spezzato, e mentre stava componendo il suo quarto romanzo il secchione Italo Svevo morì in seguito a un incidente stradale nel 1928.

Italo Svevo: vita e romanzi

ITALO SVEVO PENSIERO

La formazione culturale di Svevo fu variegata e complessa. La componente irrazionalistica del pensiero di Schopenhauer e Nietzsche, spostarono l’attenzione di Svevo sull’interiorità dei personaggi e sulla complessa motivazione che ne regolano l’agire, sotto questo punto di vista egli trovò un modello narrativo nei grandi romanzieri russi.
Proprio l’intesse per la psiche indusse Svevo ad avvicinarsi alle teorie di Freud, anche se dichiarò di non avere fiducia nella sue terapie. Infatti la teoria dell’inconscio fu un grande strumento di analisi introspettiva di cui si servì nella Coscienza di Zeno.