Il cinque maggio: analisi e commento

Spiegazione della poesia Il cinque maggio. Analisi e commento della più celebre lirica del Manzoni, con riferimenti alla critica di Ungaretti (3 pagine formato doc)

Appunto di lily91potter

IL CINQUE MAGGIO: ANALISI E COMMENTO

Diamo innanzitutto una ripartizione dell’ode Il 5 maggio.


Abbiamo innanzitutto un primo blocco (vv 1-24) che costituiscono un incipit famosissimo e che presenta lo sbigottimento dell’Europa e del Mondo alla notizia della morte di Napoleone.
In particolare nella terza e quarta strofa Manzoni pone la giustificazione del suo scrivere quest’ode: la maggior parte (di mille voci) dei poeti, mentre Napoleone era al culmine del suo impero (Folgorante in solio), si preoccupavano di incensarlo (servo encomio). Manzoni invece non lo incensò, pur non osteggiandolo (vergin… di codardo oltraggio).
Proprio per questo motivo ora Manzoni sente di avere il diritto ma soprattutto il dovere di ricordare, con quella che sarebbe diventata la sua ode più famosa, Napoleone.

IL CINQUE MAGGIO ANALISI

Il secondo blocco (vv 25 – 36) costituisce una breve sintesi, anticipata già da quel cadde, risorse e giacque (v. 16), di carattere però prevalentemente geografico, in quanto ricorda le imprese napoleoniche e le sue conquiste territoriali.
Emerge da tutto questo magma però una domanda che, volutamente, rimane insoluta inducendo a riflettere: Fu vera gloria? E’ una domanda difficile, che risulta alquanto tormentata (l’ardua sentenza).
E’ proprio quest’ultima parte a fungere da premessa da chiave interpretativa delle sezioni successive.
Abbiamo una sezione (vv 37 – 96) più descrittiva, che a sua volta può essere bipartita: fino al verso 60 si prende in esame la vicenda pubblica e storica di Napoleone: in qualsiasi modo egli possa essere giudicato, indiscutibilmente Napoleone costituisce lo spartiacque tra due secoli, tra il vecchio e il nuovo. Dopo il verso 60 invece parte una riflessione costituente quello che Manzoni chiama il “vero poetico”. Infatti viene descritta la vicenda umana di Napoleone, il suo itinerario interiore, il percorso di un uomo che è passato attraverso l’altare, attraverso la polvere, attraverso qualsiasi situazione esperibile dall’umana coscienza, ma che alla fine, nella sua ultima ora, non poté che ritrovarsi, come qualsiasi altro uomo, nella fede e in Dio.

Il cinque maggio: analisi poesia

IL 5 MAGGIO COMMENTO

Questa consapevolezza, che già aleggia a partire dal verso 60, si chiarifica sempre di più fino a prendere definitivamente corpo nel verso 88 (Venne una man dal ciel), e si esprime in tutta una terzina a carattere naturalistico – paesaggistico, che arricchisce di poeticità ed intensità il momento catartico.
Le ultime due terzine, invece, sono di impianto prevalentemente riflessivo o morale, reso però anche molto celebrativo e quasi innodico dall’apostrofe alla Fede che trionfa sulla grandezza umana e che rende Napoleone, in punto di morte, niente di più e niente di meno che un uomo alla presenza di Dio.