Foscolo: dalla vita alle opere

Gli entusiasmi rivoluzionari e il trauma di Campoformio. L'esilio. Le Ultime lettere di Jacopo Ortis. Il suicidio di Ortis: protesta o rinuncia? La sepoltura lacrimata. I Sonetti... (11 pagine formato doc)

Appunto di livornese
Politicamente era entusiasta dei princìpi della Rivoluzione francese ed assunse posizioni fortemente libertarie ed egualitarie, che si rispecchiano poi in Jacopo Ortis.
Ebbe pertanto noie con il governo oligarchico e conservatore della Repubblica di Venezia e, nel 1796, per sfuggire ai sospetti del governo, lasciò la città rifugiandosi per qualche tempo sui colli Euganei. Nel gennaio dei 1797 fece rappresentare la tragedia Tieste, di impronta alfieriana, ricca di passionalità e contrasto. Nel frattempo le armate napoleoniche avanzavano nell'Italia del Nord. Foscolo fuggì a Bologna, arruolandosi nelle truppe della Repubblica Cispadana e pubblicando un'ode A Buonaparte liberatore, in cui esaltava il generale francese come portatore di libertà.
Formatosi a Venezia un governo democratico, vi fece ritorno, impegnandosi attivamente nella vita politica; ma nel novembre, dopo che Napoleone aveva ceduto la Repubblica veneta all'Austria con il trattato di Campoformio, lasciò di nuovo Venezia e si rifugiò a Milano. Il "tradimento" di Napoleone fu un trauma che segnò profondamente l'esperienza di Foscolo.