Il primo Novecento: riassunto

Riassunto di storia sul primo Novecento italiano (9 pagine formato doc)

Appunto di vorrei16vorrei

IL PRIMO NOVECENTO: RIASSUNTO

Situazione storica e sociale. Italia inizio ‘900: ancora paese agricolo prevalentemente, ma cominciano ad affermarsi strutture di un’economia più europea.

Sviluppo industriale = costituzione proletariato cittadino soprattutto a Torino (sorge industria automobilistica e nel 1899 fondata la FIAT), si avvia a Diventare una forza sociale organizzata e consapevole. Abbandono campagne e inurbamento = primi segni emigrazione interna, ma prevale ancora il problema dell’emigrazione oltre confine e peggiora la “questione meridionale” nel Sud.
Illusione poter risolvere questi problemi alimenta ancora una volta, dopo il bilancio fallimentare della fine del secolo precedente, le spinte di una politica coloniale: conquista Libia 1911-12: successo apparente e “di facciata” che vera alternativa alla grave situazione economica.
 

La cultura del primo Novecento: breve riassunto

PRIMO NOVECENTO ITALIANO

Fine ‘800 = tumulti cittadini (a Milano 1898) e gli scioperi nelle campagne (Pianura Padana e Sicilia) = duramente repressi da forze dell’ordine.
Dopo assassinio Umberto I a Monza nel 1900 da anarchico Gaetano Bresci più elezione nuovo re (Vittorio Emanuele III).
Avvertiti segni di cambiamento.
Nuovi governi Saracco e Zanardelli = attenuato leggi più restrittive nei confronti lavoratori, ma maggior impulso al rinnovamento = Giovanni Giolitti, eletto capo del governo nel 1903. Avviato politica di accordo fra i partiti (liberali – socialisti) = inaugurato concezione Stato come mediatore di conflitti sociali che come strumento repressione poliziesca.
Oltre avvio politica di risanamento e di attenta amministrazione = varati importanti provvedimenti a tutela dei lavoratori anche per le donne e i minori. Favorevole congiuntura economica = sviluppo agricoltura e industria.

CONTESTO STORICO DEL PRIMO NOVECENTO

Anche in Italia = appaiono i primi segni della “modernità” soprattutto nel paesaggio cittadino modificato dall’elettricità e altre innovazioni tecniche. Ma l’aumento del benessere che interessa un numero scarso di persone, caratterizza nelle classi abbienti la belle époque, l’età dei divertimenti e dei piaceri.
Nonostante questi segnali positivi, i problemi sociali del paese non considerare risolti (otto milioni gli emigranti che abbandonarono l’Italia fra 1901 e 1913) più difficoltà incontrate da politica di equilibrio tentata da Giolitti che nel 1912 fece approvare la legge sul suffragio universale maschile.