Machiavelli: pensiero politico

Pensiero politico di Niccolò Machiavelli con riferimenti al "Principe" (3 pagine formato doc)

Appunto di alebi6

MACHIAVELLI: PENSIERO POLITICO

Machiavelli.

La giustizia per gli umanisti è un atto di misericordia. Il mantenimento del potere politico si ottiene  con il consensus civius, ottenuto a sua volta facendo il bene dei cittadini.
Per gli umanisti è importante l'esercizio delle virtù cardinali ; anche l'eloquenza era importante per l'uomo politico.
Machiavelli è lontano dallo spirito dell'umanesimo; si appassiona alla storiografia  classica, è affascinato dagli exempla. Cerca di unire il suo pessimismo antropologico ad aspetti della cultura greca (autori come Polivio e Sallustio).

Machiavelli: pensiero politico

VISIONE POLITICA DI MACHIAVELLI

Nel 1902 fu ambasciatore presso Cesare Borgia, figlio naturale del papa Alessandro VI. Machiavelli ammira Cesare Borgia, detto il Valentino.

Tra politica degli Umanisti e quella di Machiavelli vi è un netto divario: Machiavelli sostiene che quella degli Umanisti non sia realtà ma idealismo; egli invece parla di realtà effettuale, ovvero ciò che appare. Machiavelli è interessato a dare consigli utili. Gli Umanisti non tengono conto dell'effettività e per questo la loro proposta risulta teorica. Machiavelli critica l'idea del principe letterato , culturalmente forte ma politicamente debole. L'uomo politico per lui  è virtuoso, abile , astuto, eciso..  machiavelli legge le opere degli antichi ma, mentre gli umanisti vi cercavano esempi di virtù, egl ricerca consigli utili per la politica. L'originalità di Machiavelli è cercare nel passato consigli per la politica.

PENSIERO DI MACHIAVELLI NEL PRINCIPE

Si trova in Francia, dove la forza dello stato è data dall'unità è dell'esercito nazionale e da qui cerca di realizzare in Italia non più un esercito mercenario ma nazionale, non tenendo conto che in Francia i due aspetti sono collegati.  Machiavelli osserva personaggi politici amorali facendone una norma. Da qui l'espressione a lui riferita “il fine giustifica i mezzi”.  Egli non vuole comprendere la politica ma cambiarla.  “Il Principe” è dedicato alla famiglia Medici  per risollevare la loro situazione; cerca indicazioni politicamentevalide. Si occupa di conservare lo stato. È considerato amorale ma in realtà è profondamente morale perché guarda in faccia la realtà. “Il Principe”  è un'insieme  di consigli per fondare  uno stato nazionale, non più regionale: offre consigli e indica situazioni da evitare.  Nel 1513 interrompe il “commento a Livio” proprio per scrivere “Il Principe” perché lo sente come un'urgenza. Contenuto del Principe: serve audacia, vincono quelli come Valentino, il popolo è una massa inerte,  la crudeltà è necessaria è dà la vittoria; quest'ultima si ottiene attraverso un rovesciamento delle virtù umanistiche.

PENSIERO POLITICO DI MACHIAVELLI NEL PRINCIPE

Per Machiavelli la politica non va subordinata alla morale. Egli ha il difetto di trasportare a livello normativo quella che è la situazione e lui circostante. Fa sua questa posizione peerchè rifiuta il moralismo astratto e libresco degli umanisti perché scopre la realtà della politica, ha presente i rischi del'Italia, si rende conto della grende debolezza dei principi. Questi elementi  non sono sufficienti a spiegare l'impostazione di Machiavelli perché nei “discorsi” , scritto precedentemente, gli ideali sono gli stessi anche se il tono era più pacato.  Machiavelli non nega la moralità ma la ritiene subordinabile alla politica, infatti nulla è immorale in politica se non la scelta inefficacie. Il pessimismo antropologico è un'opzione teoretica di Machiavelli ingiustificata, una premessa arbitraria. La realtà politica è storica fa si che non sia possibile una teoria velida per sempre, Machiavelli non tiene conto della necessità di adattamento e crede di poter creare una politica valida eternamente. 

Istorie fiorentine di Machiavelli: spiegazione