Alice: i giorni della droga - recensione

Alice è un nome che ricorda quello della protagonista di una favola fantastica, ma in questo caso si tratta di una vicenda molto triste, e purtroppo moderna. Recensione del libro Alice: i giorni della droga (1 pagine formato doc)

Appunto di aluccia92

ALICE: I GIORNI DELLA DROGA - RECENSIONE

Parole di una quindicenne? Alice è un nome che ricorda quello della protagonista di una favola fantastica, ma in questo caso si tratta di una vicenda molto triste, e purtroppo moderna.

Siamo negli anni '70: Alice è una ragazza americana di 15 anni, di buona famiglia, con due fratellini e un padre docente universitario. All'inizio del diario la famiglia, a causa del lavoro del padre, è costretta a trasferirsi: questo è un motivo di felicità per Alice, che come molte ragazze che iniziano a vedere il loro corpo in maniera critica inizia una dieta rigida e per questo ha qualche difficoltà nei rapporti con gli altri. Nella sua nuova città riesce a conoscere delle nuove persone ma ad un certo punto tornerà in vacanza dagli amatissimi nonni e sarà ad una festa, dove proverà la sua prima droga, l'LSD.
L'esperienza è stata improvvisa, ma ad Alice è bastata per incuriosirla. Si dice pronta a provare altre droghe, come la marijuana e le anfetamine, e sotto l'effetto di quest'ultime perderà la verginità. Al ritorno a casa, le amiche non le interessano più. Ormai Alice è diversa, e per caso incontrerà Chris, una ragazza che le venderà dell'abbigliamento in stile indiano e le insegnerà a stirarsi i capelli, cose che i genitori non apprezzano, e temono che la figlia possa diventare una hippie.

Scheda libro Alice: i giorni della droga

ALICE: I GIORNI DELLA DROGA - RECENSIONE LIBRO

Da qui comincia la parabola discendente di Alice: inizierà a spacciare e poi fuggirà con Chris. Alice passerà attraverso una serie di fughe e ritorni a casa, ricoveri in clinica e delusioni... fino all'inizio di un secondo diario, più sereno, ma in ogni caso con accenni a possibili ricadute, a problemi di salute che la perseguitano e che dureranno fino alla fine del libro.
Non si tratta di una cosa brutale come il libro di Christiane F., anche perché essendo un diario è stato scritto in momenti di lucidità, anche se non assoluta. Sono in molti, però, a credere che non siano state proprio queste le parole usate da una quindicenne e per lo più in uno stato non certo lucido. Credo che questo libro possa essere letto da ragazzi perché non è volgare e troppo scioccante.