Canto 12 Paradiso: riassunto e figure retoriche

Riassunto e figure retoriche dei versi del canto 12 del Paradiso della Divina commedia di Dante Alighieri (3 pagine formato doc)

Appunto di alessandraj10

CANTO 12 PARADISO: RIASSUNTO

Canto XII - Paradiso. La corona dei beati dopo che Tommaso ha finito di parlare comincia a girare e viene circondata da un’altra corona di dodici spiriti: una delle nuove anime comincia a parlare, si tratta di Bonaventura che presenterà la vita di San Domenico.
Come aveva fatto san Tommaso, anche s.
Bonaventura parla della decadenza dell’ordine francescano, che si era allontanato dalla retta via per delle controversie interne fra i conventuali, che avevano allentato la seconda regola di Francesco, diventando stanziati, quindi vivendo nei conventi e rinunciando alla medicazione, e gli spirituali, che avevano invece irrigidito ulteriormente la regola francescana.
 

Canto 12 Paradiso: parafrasi e analisi

CANTO 12 PARADISO: FIGURE RETORICHE

1-15: il canto 12 Paradiso comincia con l’accavallarsi di similitudini e sembra che sia un canto semplice, ma in realtà è più complesso del precedente. Dante presenta le similitudini, riprende delle favole e abitudini tipiche del mondo medievale. Tutta la corona mentre s. Tommaso parlava era rimasta immobile, quindi c’era stata una silenziosa attesa da parte delle anime di sentire la spiegazione del dubbio di Dante, nonostante la sapessero già, avendo lette domande e risposte direttamente nella mente di Dio. Terminata la spiegazione avevano ripreso il movimento circolare, che risponde all’ordine che Dio ha dato a tutto l’universo. L’immagine richiama quella delle donne del mondo di Dante che attendevano la ripresa della musica per riprendere la danza. Nel mondo romano la danza era basata sul tre pedes, ossia si fermavano ogni tre passi per pronunciare le parole del carmen e così avveniva in modo simile anche nel Medioevo. Tuttavia ogni volta che si interrompevano i ballerini rimanevano immobili nella posizione finale, che mantenevano fino alla ripresa del ballo; come non veniva interrotta la continuità delle danze, così non viene interrotta la continuità narrativa. S. Tommaso è una benedetta fiamma, perché risplende di luce, poi c’è la metafora della mola, la macina di un mulino che compie sempre un movimento circolare, e a questa danza si accorda la danza di una seconda corona.
 

Paradiso di Dante: commento

CANTO 12 PARADISO: RIASSUNTO BREVE

L’armonia di danza e canto vuole essere metafora dell’unità nella cultura medievale tra scolasticismo e misticismo: infatti le due corone di sapienti sono composte la prima da spiriti dotti e la seconda da spiriti mistici. Il cerchio, visto come figura perfetta, accorda la sua coralità alla coralità della prima corona; queste anime sono di nuovo equidistanti da Dante e Beatrice e si adeguano alla coralità della prima corona. Questa seconda corona canta in modo celestiale come la prima, ma ora il canto viene innalzato da 24 anime e viene ripreso il concetto del canto corale: nei cori le voci devono essere armonicamente adattate le une alle altre, tutte le voci devono armonizzarsi fra di loro e nessuna deve prevalere. Presenta poi la metafora del primo e del secondo raggio: il primo raggio è il prolungamento luminoso della luce di Dio e così il canto degli spiriti sapienti è la manifestazione diretta dell’unica vera sapienza, cioè la sapienza data dalla verità assoluta, rappresentata da Dio. Le muse e le sirene erano il riflesso incompleto e difettoso nonostante fossero dotate di dolcezza, ma il loro canto era incompleto perché apparteneva a un mondo pagano e aveva un obbiettivo sbagliato, perché le sirene dovevano portare alla perdizione i naviganti e metaforicamente rappresentavano le tentazioni intellettuali. Il canto delle muse invece rappresenta una dolcezza fine a se stessa che non muove verso l’alto, ma rimane in terra.