Caratteristiche del Rinascimento italiano
Il Rinascimento: caratteristiche principali del periodo artistico e culturale che si sviluppò a Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna (3 pagine formato doc)
CARATTERISTICHE RINASCIMENTO
Il Rinascimento. Analisi dei nuclei tematici principali attraverso confronto fra testi
• Il Neoplatonismo
Nel Rinascimento la filosofia che viene studiata e ripresa è quella del filosofo classico Platone.
Civiltà del Rinascimento: caratteristiche principali
IL RINASCIMENTO: RIASSUNTO
Altro punto in comune è la divisione tra anima e corpo. Su questa divisione troviamo però due ideali distinti: Platone, considera il corpo la prigione dell’anima, e quindi secondo lui l’unica parte da curare è la psyche. Ficino invece è dell’opinione che l’anima dev’essere sana e deve vivere in un corpo sano. Predilige quindi sia la cura dell’anima che quella del corpo (nel testo “corrispondenza tra cielo e terra”afferma di essere favorevole alla medicina, magia, … e inoltre che sacerdoti e medici devono allearsi).
Per quanto riguarda il percorso conoscitivo che porta alla verità (il Bene platonico), entrambi i filosofi affermano che sono i sensi gli strumenti della conoscenza. Per Platone infatti il primo gradino del percorso conoscitivo è la consapevolezza di riconoscere le conse sensibili. Ficino invece (nel testo “corrispondenze tra terra e cielo”) sostiene che per raggiungere il mondo perfetto e per capire come questo funziona si debba considerare la natura (cose sensibili).
Caratteri generali del Rinascimento
CARATTERISTICHE DEL RINASCIMENTO ITALIANO
• Nuova concezione dell’uomo nell'Umanesimo e nel Rinascimento. Novità del periodo Rinascimentale è il passaggio dal Comune alla Signoria, si sviluppa la vita di corte. Il signore diventa Mecenate ,poiché per acquistare reputazione assumeva nella propria corte filosofi, artisti e scrittori che fossero in grado di elogiare le loro abilità, ognuno attraverso le proprie arti(il Papa assieme a i Medici era il principale Mecenate). La corte quindi diventa un luogo di riflessione: alla corte medicea si riflette sulla filosofia platonica; nasce una concezione dell’esistenza basata sull’autoperfezionamento.
Da questi fondamenti gli uomini del Rinascimento fiorentino svilupparono nuove concezioni, in cui il Mondo assume un aspetto dinamico dove l'uomo altro non é che un gradino intermedio tra l'essere e Dio. L'essere umano non è più visto come qualcosa di casuale o fortuito, ma, al contrario, funzione di una causa, e finalizzato al raggiungimento dell'unità con il resto delle cose attraverso l'intelletto, ultimo gradino prima della Divinità. Questa concezione costituisce il terreno di coltura per una nuova generazione di studiosi che applicano la loro ricerca alla comprensione del mondo per fini teologici. L'uomo acquista così una sua dignità perchè, appunto, non più passivo alla Natura, ma quanto più attivo tanto più tende alla perfezione: ne è un esempio Marsilio Ficino, che concepisce la realtà come una successione di gradi decrescenti di perfezione, in cui l’anima rappresenta il ‘nodo di congiunzione’ fra il mondo superiore (dio e gli angeli) e quello inferiore (forma e materia).