Contesto culturale de 'Il nome della rosa'

Dopo aver letto il nome della rosa di Umberto Eco, l'insegnante ha fornito un a panoramica del contesto culturale dove è stato ambientato il libro (3 pagine formato )

Appunto di michelearoldi

Studio sulla società del Medioevo dopo la lettura de “Il nome della rosa” di Umberto Eco.

IL TEMPO DI FEDERICO II DI SVEVIA - Uomini e donne si coprivano di rudi costumi, raro l’oro su di essi, per mangiare vi era un unico piatto e la moglie si nutriva degli avanzi lasciati dal marito.

Alla fine del XI secolo il Meridione italico era occupato dagli Svevi. L’imperatore Giustiniano (proveniva dall’attuale Germania) collabora con il Papa. Nascono le crociate a causa della tenaglia mussulmana attorno all’Impero; conseguenti guerre, invasioni e saccheggi.
Periodo tranquillo? No.
Il popolo maschile sempre in conflitto perché ora non è più importante “essere figlio di”, ma “da dove vieni”. Il Papa si metterà in conflitto con l’imperatore per avere anche il potere temporale. Viviamo in una società organizzata verticalmente, non vi è mobilità sociale, ciò non vuol dire che, se sei servo della gleba sei schiavo, ma che dipendi dalla tua zolla di terra.

ARTE GOTICA - Utilizzata per far capire a chi non sa leggere, i simboli di chi deve governare e le varie differenze sociali (in chiesa).

SOCIETA' - (Il volgo è composto da mercanti, servi della gleba, ecc. Diversa la parte sociale dei cavalieri pari agli uomini della chiesa (come frati e sacerdoti); in cima nobili e il Papa a capo di tutti). Enrico V muore senza eredi e gli succede il figlio di Federico I, Federico II, ma il Papa aveva già in mente un altro nome.  L’ Imperatore cera una mediazione con il Santo Padre partendo dal Sud. Poi l’ultimo grande imperatore Federico Barbarossa (che si pone come discendente di Costantino , Giustiniano) cerca di continuare la dura lotta per il potere laico.

GUELFI E GHIBELLINI - Il simbolo della “croce” porta lo Stato (già contro i mussulmani) ad un integralismo , porterà alla caccia delle streghe (bruciate perché considerate il demonio). Le donne assumono una posizione pragmatica: ad esempio la nascita di un figlio doveva essere dichiarata, ma se questa concepiva un figlio illegittimo? Questo poteva capitare quando il marito era in battaglia e il castello veniva lasciato alla moglie, la quale poteva essere aggredita da un nemico venuto per conquistare il territorio, spesso venivano così stuprate e costrette a dare alla luce il figlio del loro aggressore. E qual era il destino del bambino? Egli rimaneva in famiglia, ma non riconosciuto dal padre. Il figlio cadetto, invece, era il primogenito riconosciuto dal padre, colui che avrebbe ricevuto l’intera eredità (stiamo sempre parlando dei nobili), gli altri fratelli hanno in alternativa il feudalesimo, ossia diventare cavaliere e sperare che un altro nobile gli affidi un territorio da gestire.

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