Critica alla società di Wilde

Critica alla società di Wilde: Appunto di letteratura. (3 pagine formato doc)

Appunto di valiiina
Perfino Wilde cerco di seguire la filosofia estetica nella sua vita, suscitando stupore e scandalo, cercò sempre di disorienta Critica alla Società Di Wilde Perfino Wilde cercò di seguire la filosofia estetica nella sua vita, suscitando stupore e scandalo, provò sempre a disorientare le persone che lo circondavano assumendo atteggiamenti a volte contraddittori tra loro.
Tutto questo fu sicuramente un atteggiamento di sfida e di protesta verso la società, una società fredda e rigida, fondata tutto sull'apparenza e non sulla sostanza. Una società dove l'artista, per essere considerato, doveva dare al pubblico quello che il pubblico voleva e non più quello che egli si sentiva di dare, una società superficiale e materialista in cui contavano solo i beni posseduti o i soldi guadagnati, una società divisa, degradata e conflittuale dove i ricchi si arricchivano sempre di più e dove i poveri erano sempre più poveri, dove la giustizia e libertà erano un lusso che pochi si potevano permettere, una società schiava del profitto e della speculazione dove gli affari contavano tutto e i rapporti sociali si appiattivano al solo interesse economico. La nuova classe sociale dominante era la borghesia che si era arricchita enormemente grazie al massiccio processo di industrializzazione inglese durante i primi anni dell'800, essa aveva scalzato la vecchia aristocrazia ormai decaduta, e tutto questo cambiò radicalmente l'orizzonte degli artisti: essi infatti erano tradizionalmente legati alla classe nobiliare per la quale lavoravano e dalla quale venivano mantenuti.
Ora però i nobili non erano più in grado di mantenere attorno a sé un gruppo di artisti, non avevano più le risorse, era una classe sociale che stava morendo. Quindi gli artisti si trovavano di fronte ad un bivio: o affondare insieme alla nobiltà o cercare nuovi sbocchi per divulgare le loro opere e cercare quindi di mantenersi. Naturalmente la stragrande maggioranza degli artisti abbracciò la seconda ipotesi, ma questo li porto allo scontro con una realtà molto diversa dalle corti nobiliari. Come abbiamo detto la nuova classe predominante era la borghesia che però era una classe sociale molto concreta e calcolatrice, con il commercio, le speculazioni, gli investimenti si era guadagnata un posto importante in tutta la società europea. Ma questi uomini, in generale, non possedevano certamente la cultura di un nobile, non avevano studiato, non erano colti e quindi era naturale che non potessero apprezzare le opere raffinate degli artisti, che dunque dovettero adattarsi al livello culturale dei nuovi “padroni”. Gli artisti così per vivere dovettero mettersi in proprio e produrre non solo per un elite esclusiva di persone ma per tutti. I contenuti stessi dovevano cambiare, non interessava più un'arte astratta e lontana dalle persone, la società voleva un'arte concreta di significato universale, che tutti potessero capire e comprendere, da qui alla svalutazione della figura del poeta il passo è br