Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica e l'Epistolario leopardiano

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Appunto di giuseppecari
Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica e l'Epistolario leopardiano - Leopardi parte dall’analisi della condizione esistenziale degli antichi, intesi come uomini primitivi.
L’autore inizia da una visione della natura ancora positiva, affermando infatti che gli antichi erano più felici dei moderni. Questo perché ontologicamente, per Leopardi, la piena e permanente felicità non è possibile o fattibile. Gli antichi erano “più” felici dei moderni poiché vivevano solo una vita mimetica con la natura, ciò che i moderni hanno perso con il tempo. Nello “Zibaldone di pensieri”, Leopardi spiega ed elabora una vera e propria ‘teoria filosofica’ : la “Teoria del piacere” teoria che gli deriva direttamente dal Sensismo illuministico e filosofico di Locke, Condillac e Hume.

Il Sensismo si basa su una conoscenza empirica della realtà.
Si tratta di una corrente sviluppatasi nel periodo illuminista. Per Leopardi, ora, il piacere è una sensazione impossibile da conquistare pienamente, anche perché, il piacere è un intervallo di tempo tra un dolore che precede questa sensazione e un altro dolore che lo seguirà subito dopo. La vita per il poeta è quasi tutto un tormento. Siccome l’essere umano tende ad avere e volere sempre di più, ovviamente non riesce ad accontentarsi di quei brevi sprazzi di felicità che la natura gli concede. Gli antichi erano semplicemente meno tristi dei moderni perché si sentivano appagati dalle fole cioè dalla natura, con cui si illudevano attraverso l’immaginazione. Sulla teoria del piacere del poeta incide molto l’opera del filosofo illuminista Rousseau, con la sua opera il mito del “Buon Selvaggio”.


Un critico tedesco, Rudolf Otto, sostiene che in quest’opera continua a persistere “il sistema positivo di natura” poiché la natura non viene vista ancora come matrigna, o come direbbe Lucrezio: “Noverca”. In questa fase la natura è ancora benefica. Anche qui Leopardi amplifica il discorso della divisione fra “poesia patetico sentimentale” e “poesia patetico pura”.