FLATLANDIA
Una biografia del pensiero ottocentesco, che all’apparenza può sembrare una tavoletta da leggere all’elementari per studiare la geometria, ma parafrasando questo testo, completamente allegorico, si scoprono valori più profondi. (2 pagine formato doc)
Giovanni Bettoni IV A Relazione Giovanni Bettoni IV A Relazione FLATLANDIA Edwin Abott era una pastore protestante inglese nato a Londra nel 1838; conosciuto in tutta l'Inghilterra per i suoi testi eruditi riguardanti il Vangelo di Giovanni e per avere romanzato la vita di Gesù in un testo chiamato Philochristus.
Divenne ancora più famoso poi dopo il 1882 quando venne dichiarato che era l'autore, fino ad allora sconosciuto, del libro intitolato Flatlandia. Un libro, anzi oserei chiamarlo una biografia del pensiero ottocentesco, che all'apparenza può sembrare una bella tavoletta da leggere all'elementari per studiare la geometria, ma parafrasando questo testo, completamente allegorico, si scoprono valori più profondi. I personaggi di questa biografia sono gli abitanti di Flatlandia, un mondo fatto di figure piane il cui numero dei lati ne aumenta l'importanza fino ad arrivare ai sacerdoti, descritti come un cerchio perfetto. Di categorie di uomini ce ne sono molte, a partire dagli operai e dai soldati (triangoli) fino ad arrivare appunto ai sacerdoti (cerchi); ma le donne che posizione occupano, o meglio, quanti lati hanno?Le donne hanno un solo lato e questo significa che sono considerate meno degli operai, creature senza cervello, e pensandoci bene una linea dritta ricorda proprio un encefalogramma piatto. donna Potremmo quasi definire questo, un modo musulmano di vedere le donne: infatti le donne, nel libro, oltre che ad essere subordinate a tutti, non devono mai distogliere il loro sguardo dal proprio marito e non hanno il diritto di uscire dalla larga porta degli uomini, infatti ne hanno una loro più piccola. La storia del libro è molto semplice: un Quadrato, protagonista di Flatlandia, è stato in grado di 'vedere' sia il più complesso mondo tridimensionale, sia quelli più semplici a una dimensione e a zero dimensioni. Questa sua conoscenza gli costa però la prigione a vita e il marchio di pazzo. Ecco succede così anche a noi oggi ed è sempre successo ; quando qualcuno la pensa in un modo diverso dalla maggior parte delle persone viene discriminato e ritenuto “fuori di testa”; pensiamo a Gesù quando ha detto di amare il proprio nemico e che era il figlio di Dio; l'hanno chiamato bestemmiatore e l'hanno ucciso. Ritengo inoltre che l'autore però sia leggermente presuntuoso a definire il clero un elemento perfetto come il cerchio. Ci sarebbe molto da discutere su questa sua teoria che ritengo che molti contrasterebbero. Direi che questo pensiero “abbottiano” è tuttora presente ascoltando i discorsi di alcuni sacerdoti che si ritengono migliori degli altri e reputano la donna una creatura sciocca e stupida. Dal mio punto di vista da seminarista li ritengo ignoranti, e spero che Abbott abbia voluto fare un'auto ironismo definendo i pastori e i presbiteri perfetti. Questo libro inoltre, e del resto non ci si poteva aspettare di meglio, ha una visione troppo matematica delle cose: i soldati possiedono di meno degli aristocra