il genere epico
Il genere epico: principali caratteristiche, questione omerica, lo stile formulare. (2 pagine formato doc)
IL GENERE EPICO IL GENERE EPICO Il genere epico deriva dalla parola greca “epos”, cioè parola, discorso, racconto o verso di poesia.
Per testo epico si intende un componimento narrativo, in genere ampio, in versi, caratterizzato dall'esametro. L'epica narra vicende appartenenti al passato, facendo ricorso al mito, per dare nobiltà alla narrazione. Essa esalta uomini o popoli con determinati valori, come il coraggio, la lealtà, la forza. Spesso le vicende ruotano attorno alla figura dell'eroe, dotato di sentimenti e qualità spesso portate all'esasperazione. La grandezza dell'eroe antico risiede consolo nelle sue grandissime qualità di guerriero valoroso e coraggioso, pronto a morire per il proprio popolo e la propria città, ma anche per il rispetto del volere divino, che antepone sempre alla sua stessa vita personale, ai suoi stessi sentimenti. Enea ne è l'esempio, poiché rinuncia all'amore vero per la regina Didone per adempiere alla sua missione voluta dagli dei: fondare Roma. Ne è l'esempio Ettore, che abbandona la propria sposa Andromaca, affidandosi al suo destino di vinto. Un concetto fondamentale dell'età antica che doveva contraddistinguere l'uomo valoroso, è la “pietas”, che contraddistingue soprattutto Enea. La pietas era senso civico e rispetto del volere divino. Le azioni dell'eroe vengono spesso interferite dall'intervento degli dei, che impongono divieti oppure premiano e assistono gli uomini. Di solito un'opera epica prevede un fine encomiastico: l'Eneide di Virgilio, ad esempio, esalta contemporaneamente le origini del popolo romano e la società augustea. Nell'epica vengono catalogati testi appartenenti a periodi e popoli estremamente lontani tra loro. Sono comprese, infatti, composizioni risalenti al III millennioa.C.delle popolazioni mesopotamiche e indiane, opere dei greci (Iliade, Odissea, Argonautiche), dei romani(Eneide), dei giapponesi, fino alle manifestazioni letterarie dell'epoca medievale (i cicli carolingio e bretone), i vari cantori, e di quella rinascimentale. La produzione dell'epica antica a noi più nota è quella greca, con i poemi dell'Iliade e dell'Odissea, composti, secondo la tradizione, dal poeta Omero, intorno al VI secolo e redatti elaborando un materiale anteriore di tre o quattro secoli. L'Iliade e l'Odissea sarebbero, secondo gli studiosi, l'espressione letteraria più matura e artisticamente più riuscita di un insieme di canti realizzati da aedi, raccolti e trasmessi poi oralmente durante la conquista di Troia o fatti ad essa collegati. Sin dall'antichità, il poeta epico per eccellenza fu ritenuto Omero, al quale furono attribuite la composizione di due poemi, l'Iliade e l'Odissea. La tradizione lo descriveva come un vecchio molto saggio, cieco, degno di rispetto anche per la sua menomazione., poiché ai ciechi venivano attribuite doti profetiche. Intorno al III secolo a.C. cominciarono a sorgere dubbi sull'attribuizione delle due opere ad un unico autore e sull'esistenza stessa del