Tema sulla personalità e motivi della sua poesia
tema svolto su Giacomo Leopardi (5 pagine formato doc)
Tema sulla personalità e motivi della sua poesia - Il Leopardi fu essenzialmente un lirico, vale a dire un uomo incline a esplorare se stesso e a effondere la sua storia interiore, i «dolci e cari moti del cuor», più che a inventare e a far parlare personaggi diversi da sé.
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In Leopardi troviamo la storia di uno spirito che, partendo dalla riflessione su temi individuali riesce ad innalzarsi e a comprendere in sé un intero universo. Un universo che viene comunque visto alla luce di esperienze individuali, che è la risultante di una filosofia che non è propriamente filosofia, di una particolare visione della vita in cui l'uomo non riesce mai a portare all'esterno un solo aspetto di se stesso, ma è poeta mentre fa il pensatore ed è filologo mentre è poeta ed è tenacemente credente proprio nel momento in cui dichiara nulla ogni fede. È questione di grande sensibilità riuscire a decifrare la personalità del Leopardi e dire personalità equivale a dire poetica e quindi i motivi della sua poesia, ciò perché ciascuno di noi è portato a metterne in rilievo alcuni e a trascurarne altri. La grande poesia leopardiana è tutta contenuta negli "idilli" della prima giovinezza, nei canti della maturità che la posterità chiamò «grandi idilli» perché trattavano e completavano i motivi dei primi idilli e considerando solo alcuni tratti nella Ginestra e nell'ultimo canto Il tramonto della luna.
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I motivi fondamentali della grande poesia leopardiana sono tre: la nostalgia e il rimpianto della giovinezza perduta; il senso dell'infinito; l'invocazione dolorosa e pur rassegnata a tutte le cose perché spieghino la ragione, il fine di questo infinito e vano dramma di dolore che è la vita. La giovinezza è per il Leopardi "l'ora felice dell'esistenza nella quale le care e fervide illusioni ci tengono lontani dall'orrida realtà delle cose, e noi percorriamo, viandanti obliosi e fidenti, la vita con l'anima piena di arcane aspettazioni". A questo bene perduto per sempre si rivolge la poesia del Leopardi con un accento di tenerezza struggente e insieme di dolente rassegnazione. La poesia del Leopardi non è imprecazione o grido di angoscia o di vendetta, ma una elegia soavissima sollevata ad una straordinaria purezza musicale e sentimentale.
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Egli, anzi, fu tra i rappresentanti maggiori di quella fiorita di lirici che, nei primi decenni dell'800, in tutta Europa portarono agli estremi il processo, già iniziatosi nel Settecento, di interiorizzazione dell'arte, nel senso che questa non fu fatta consistere più, com'era stato per secoli, nell'adeguamento del sentimento individuale a moduli di sensibilità, di comportamento e di espressioni ritenuti socialmente validi e perciò prescritti universalmente, ma fu vista, invece, come un libero sfogo degli affetti nella loro irripetibile individualità, e da esprimersi perciò in modi del tutto individuali. LEGGI ANCHE Riassunto su Leopardi e Manzoni
In Leopardi troviamo la storia di uno spirito che, partendo dalla riflessione su temi individuali riesce ad innalzarsi e a comprendere in sé un intero universo. Un universo che viene comunque visto alla luce di esperienze individuali, che è la risultante di una filosofia che non è propriamente filosofia, di una particolare visione della vita in cui l'uomo non riesce mai a portare all'esterno un solo aspetto di se stesso, ma è poeta mentre fa il pensatore ed è filologo mentre è poeta ed è tenacemente credente proprio nel momento in cui dichiara nulla ogni fede. È questione di grande sensibilità riuscire a decifrare la personalità del Leopardi e dire personalità equivale a dire poetica e quindi i motivi della sua poesia, ciò perché ciascuno di noi è portato a metterne in rilievo alcuni e a trascurarne altri. La grande poesia leopardiana è tutta contenuta negli "idilli" della prima giovinezza, nei canti della maturità che la posterità chiamò «grandi idilli» perché trattavano e completavano i motivi dei primi idilli e considerando solo alcuni tratti nella Ginestra e nell'ultimo canto Il tramonto della luna.
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I motivi fondamentali della grande poesia leopardiana sono tre: la nostalgia e il rimpianto della giovinezza perduta; il senso dell'infinito; l'invocazione dolorosa e pur rassegnata a tutte le cose perché spieghino la ragione, il fine di questo infinito e vano dramma di dolore che è la vita. La giovinezza è per il Leopardi "l'ora felice dell'esistenza nella quale le care e fervide illusioni ci tengono lontani dall'orrida realtà delle cose, e noi percorriamo, viandanti obliosi e fidenti, la vita con l'anima piena di arcane aspettazioni". A questo bene perduto per sempre si rivolge la poesia del Leopardi con un accento di tenerezza struggente e insieme di dolente rassegnazione. La poesia del Leopardi non è imprecazione o grido di angoscia o di vendetta, ma una elegia soavissima sollevata ad una straordinaria purezza musicale e sentimentale.
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