Meriggio
Poesia di D'Annunzio con introduzione, breve analisi e approfondimento della fusione panica e simbolismo (4 pagine formato doc)
A mezzo il giorno sul Mare etrusco pallido verdicante
come il dissepolto bronzo dagli ipogei, grava la bonaccia.
Non bava di vento intorno alita. Non trema canna su la solitaria spiaggia aspra di rusco, di ginepri arsi. Non suona voce, se acolto. Riga di vele in panna
verso Livorno biancica. Pel chiaro silenzio il Capo Corvo l'isola del Faro scorgo; e più lontane, forme d'aria nell'aria, l'isole del tuo sdegno, o padre Dante,
la Capraia e la Gorgona. Marmorea corona di minaccevoli punte, le grandi Alpi Apuane regnano il regno amaro, dal loro orgoglio assunte. La foce è come salso stagno. Del marin colore, per mezzo alle capanne, per entro alle reti che pendono dalla croce
degli staggi, si tace. Come il bronzo sepolcrale
pallida verdica in pace quella che sorridea.