Il paradosso nella follia di Don Chisciotte
Appunto inviato da nickname87
La follia libresca di Don Chisciotte è occasione per una critica alla letteratura cavalleresca, ai valori che diffonde, alla società che quei valori consuma: paradossalmente, è il folle Don Chisciotte l'unico personaggio a possedere solidi principi e, in definitiva, una grande, originale personalità (1 pagine formato doc)
Alla base dello squilibrio mentale di
Don Chisciotte c'è una maniacale passione per i libri di
cavalleria. Ai tempi di Cervantes il genere cavalleresco era molto
apprezzato dal pubblico di lettori dell'intera Europa, e in
particolare in Spagna. Al ciclo bretone e a quello carolingio si
affiancarono opere nuove, che proponevano genealogie sempre più
complesse e trame sempre più audaci. Al pari della tv dei
nostri giorni, i romanzi cavallereschi omologavano la vita e la
mentalità di tutti gli strati sociali spagnoli dell'epoca. La
cavalleria errante, così com'era vagheggiata e praticata da
Don Chisciotte non esisteva, ovviamente, nella Spagna d'allora;
continuavano però la loro attività alcuni ordini
cavallereschi che intendevano mantenere lo spirito guerresco e
"civilizzatore" che aveva animato i Crociati secoli
addietro. Più in generale l'intera società del tempo, e
i suoi settori militari in particolar modo, consideravano della
massima importanza la fedeltà al cerimoniale e il rispetto
delle gerarchie.