Il pensiero politico di Voltaire
Vita e pensiero politico di Voltaire, Pseudonimo dello scrittore e filosofo francese Francois Marie Arouet... (2 pagine formato doc)
VOLTAIRE Voltaire Pseudonimo dello scrittore e filosofo francese Francois Marie Arouet, nato a Parigi nel 1694 e qui morto nel 1778, viene ricordato per essere stato uno dei massimi esponenti dell'Illuminismo.
Ultimo figlio di un ricco notaio del Chátelet, crebbe in un ambiente borghese colto, compiendo gli studi presso i gesuiti del collegio Louis-le-Grand. Voltaire scelse ben presto di dedicarsi alla carriera letteraria. Cominciò a frequentare i circoli aristocratici e in breve tempo la fama della sua intelligenza brillante e sarcastica si diffuse nei salons parigini. A causa di alcuni suoi scritti, in particolare di una satira all'indirizzo di Filippo II duca d'Orléans, fu rinchiuso nella prigione della Bastiglia per undici mesi, durante i quali completò la sua prima tragedia, Edipo, ispirata all'Edipo re di Sofocle, e iniziò un poema epico su Enrico IV di Francia, La lega, o Enrico il Grande, che nel 1728 fu ampliato e ribattezzato Enriade. L'Edipo fu rappresentato per la prima volta nel 1718 con grande successo. Nel suo primo poema filosofico, Il pro e il contro, Voltaire diede eloquente espressione alle proprie convinzioni anticlericali e al proprio credo razionalista e deista. Nell'aprile 1726, per sfuggire ad una seconda incarcerazione si impegnò ad abbandonare la Francia e si stabilì in Inghilterra dove con straordinaria rapidità si impadronì della lingua inglese. Nel 1729 Voltaire tornò in Francia, e nei quattro anni seguenti risiedette a Parigi. L'opera più significativa di questo periodo, ispirata dal soggiorno inglese, è Lettere filosofiche o Lettere sugli inglesi, manifesto dell'Illuminismo e attacco, a tratti violento, alle istituzioni politiche ed ecclesiastiche francesi. Lo scandalo fu enorme, almeno quanto il successo, e di nuovo pose Voltaire in conflitto con le autorità, costringendolo ad abbandonare Parigi e a rifugiarsi nel castello di Cirey nel ducato indipendente della Lorena. Questo periodo coincise con una febbrile attività letteraria. Oltre a un ingente numero di lavori teatrali, Voltaire scrisse parecchi testi di divulgazione scientifica, come gli Elementi della filosofia di Newton (1738), oltre a romanzi, racconti, satire e versi nei quali la forza polemica e la vivacità del dibattito intellettuale sopraffanno ogni intento artistico. Il soggiorno a Cirey fu spesso interrotto da viaggi a Parigi e Versailles, dove Voltaire divenne uno dei favoriti di corte. Dapprima fu nominato storiografo di Francia e nel 1746 fu eletto all'Académie Française. In questo periodo nacquero opere come il Poema di Fontenoy (1745) e il Secolo di Luigi XV, oltre ai drammi La principessa di Navarra e Il trionfo di Traiano. Del 1748 è Zadig o il destino, brillante romanzo satirico. Nel 1749 accettò un invito rivoltogli tempo addietro da Federico II di Prussia a trasferirsi alla sua corte. Il soggiorno a Berlino non durò più di due anni, poiché lo spirito del filosofo mal si conciliava con il temperamento del sovrano e più volte diede origine a