Petrarca e "Lettera ai posteri"
Descrizione del pensiero e delle opere di Petrarca e in particolare su "Lettera ai posteri" (3 pagine formato doc)
Petrarca è molto interessato ad avere le opere dei classici, infatti ha una biblioteca contenuta all’interno di bauli che porta sempre con sé quando si sposta.
Quando va in Provenza porterà con lui i suoi libri ed andrà alla ricerca di altri testi che non possedeva. Molto probabilmente ha posseduto un codice che conteneva il famoso “Liber Catulliano”. Nasconderà alcuni di questi perché erano ritenuti pagani, come quelli di Virgilio perché nella sua opera più importante, la quarta Bucolica dedicata, in cui avviene la sua cristianizzazione.
Alcuni autori erano difficili da cristianizzare come nel caso di Plauto e Catullo dal momento che non si seguono i valori stabiliti dalla fede cristiana, tranne la fides cioè l’elemento che mette insieme. Esso non ha niente a che vedere con il matrimonio nonostante il simbolo sia l’anello; rappresenta invece un patto che sembra andare oltre ai sentimenti e sfiora invece una sacralità politeista dal momento che non crede in un unico dio.
Petrarca capisce il loro valore umano e artistico al di là della religione che diventa un semplice aspetto al contrario degli uomini del Medioevo che lo consideravano l’unico da considerare. Nell’Umanesimo al centro doveva esserci l’uomo stesso che era ritenuto il componente più importante dell’ideologia stessa.
Un’analogia tra “Il canzoniere” e il “Liber Catulliano” è la figura della donna che è protagonista; ella si nasconde sotto degli pseudonimi che in realtà dovrebbero chiamarsi segnal, che collegano il nome con un altro il quale ha affinità foniche con lo stesso.