Pianto antico: spiegazione, figure retoriche e commento

Pianto antico di Giosuè Carducci: commento breve alla poesia che il poeta dedica a suo figlio Dante

Pianto antico: spiegazione, figure retoriche e commento
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PIANTO ANTICO: COMMENTO

Pianto antico, commento
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La poesia Pianto antico è stata scritta da Giosuè Carducci e appartiene al genere lirico, che consiste nell’espressione dei sentimenti e delle riflessioni del poeta.

In questa poesia lo stato d’animo del poeta appare malinconico e triste nel rievocare la figura del figlioletto Dante, morto a soli tre anni per una grave malattia.

PIANTO ANTICO: SPIEGAZIONE

Il titolo Pianto antico anticipa il tono triste che accompagnerà il lettore durante l’intera lirica; gli enjambement, le anafore e la punteggiatura rallentano il ritmo e conferiscono ulteriore tragicità.

Ogni strofa è composta da tre settenari e un settenario tronco. Se analizziamo la poesia, notiamo che ogni strofa ha elementi che rimandano all’area semantica del suono, del colore e dell’odore.

Sono esempi la contrapposizione del verde melograno e del rosso dei fiori che connotano un senso di calore, di fertilità, di vita al triste ricordo della piccola mano.

Nella seconda strofa l’idea della morte è ancora più palese: l’orto è muto e solingo: si noti, a questo proposito, l’uso di aggettivi umani per descrivere l’orto, che a questo punto diviene personificato.

Nella terza strofa l’io lirico parla direttamente col figlioletto, dandogli del “tu”. Troviamo una metafora che paragona il bambino al frutto di una pianta, il “fior”. Questa parola ha una grande importanza e il chiasmo la rende un punto focale.

Il contrasto tra i colori e le emozioni è ancora più evidente nella quarta strofa: il nero di una terra fredda, arida e morta è in opposizione alla vitalità che porta la luce solare.

PIANTO ANTICO, TESTO

Ecco il testo completo di Pianto Antico:

L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,

nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora,
e giugno lo ristora
di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,

sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.

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