Canto 9 Purgatorio: analisi del testo e commento

Canto 9 Purgatorio: analisi del testo, temi e commento (3 pagine formato docx)

Appunto di alessandraj10

CANTO 9 PURGATORIO: ANALISI DEL TESTO

Purgatorio – Canto IX: analisi del testo
1-12: Dante comincia il canto con una perifrasi astronomica, sempre più complessa, sul modello di quella del Canto II.

Nei primi sei versi descrive il sorgere dell’aurora a oriente, nell’emisfero boreale.
Prima di entrare nella valletta dei principi aveva descritto il tramonto e l’avanzare della sera, qui invece descrive l’Aurora, personificata nella concubina di Titone. Nel mito classico, infatti, questa si innamora di Titone e lo rapisce per sposarlo, ottenendo anche da Giove l’eterna giovinezza; si scorda però di chiedere l’immortalità per l’amato, che quindi invecchia: da qui l’aggettivo antico. Per concubina si intendeva, sia nel Medioevo che nella Bibbia, la compagna di letto, ossia la moglie. Nel momento in cui l’Aurora si mostra alla finestra con la sua pelle bianca a est il cielo schiarisce. Le gemme che le rilucono in fronte sono la costellazione dello Scorpione, il freddo animale, che si trova nella parte opposta del cielo (quindi fronte indica non la fronte dell'aurora, bensì il cielo a lei opposto). C'è chi ha pensato alla costellazione dei Pesci che sorge a oriente nell'emisfero boreale, ma essa è assai poco luminosa al contrario dello Scorpione. Dante continua parlando delle ore ascendenti della notte: infatti le 6 ore ascendenti, divise in tre parti da due ore, andavano dalle 18 alle 24, mentre dalle 24 alle 6 si trattava delle ore discendenti. Indica, perciò, che sono le nove di sera, perché con ‘passi con cui la notte sale’ intende le ore e avendone fatti quasi tre, sono passate circa tre ore dal tramonto. Affaticato per il viaggio e per il fatto di avere un corpo in carne e ossa, si sdraia sull'erba nella valletta e si addormenta. È la prima volta che si abbandona dolcemente al sonno, ma può farlo sereno perché è circondato da anime familiari,ossia Virgilio, Sordello, Visconti e Malaspina, alle quali si è affidato e che conservano una grande umanità e un aspetto tipicamente terreno.

Canto 8 Purgatorio: riassunto e temi

CANTO 9 PURGATORIO: TEMI

13-33: il fatto che la rondine emetta i suoi stridi indica che è quasi l’alba. Qui Dante fa riferimento al mito di Progne e Filomela, due sorelle. Tereo, marito di Progne, aveva violentato Filomela, così Progne, per vendicarsi, uccise Iti, il figlio che avevano, tagliandolo a pezzetti e dandolo a mangiare al padre. Quando Tereo ebbe mangiato le carni del figlio gli rivelò la verità, così questo tentò di uccidere entrambe le donne, ma tutti e tre furono trasformati in uccelli: Tereo in un upupa, un uccello cimiteriale e notturno, Progne in una rondine, perchè il suo garrito è un verso stridulo e Filomela in un usignolo dalla bellissima voce, perché lei era la vittima innocente. Dante nel presentare il sogno allude alla credenza medievale che i sogni fatti all’alba fossero veritieri e che quindi l’ultimo sogno fatto prima di svegliarsi fosse legato alla capacità della mente di essere divina, ossia indovina. Si trattava, perciò, di un sogno premonitore, che poteva anticipare il futuro. In questo si rifaceva anche alle conoscenze sulla filosofia araba di Avicenna, ritradotte nello ‘speculum naturae’ di Vincenzo di Beauvais. Dante si rifà anche al mito di Ganimede, figlio del re troiano Troo, e rapito da Giove, che si era invaghito di lui, nominandolo portiere degli dei al posto di Ebe, figlio di Giunone. Per questo la dea si adirò con i troiani secondo alcune interpretazioni.

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CANTO 9 PURGATORIO: ANALISI

Nel sogno pensa di essere sul monte Ida, là dove Ganimede fu rapito da Giove, tramutatosi in aquila, e pensa fra sé che forse il rapace è solito colpire in quel luogo le sue prede. Poi sogna che l'aquila piombi su di lui e lo ghermisca, portandolo in alto sino alla sfera del fuoco dove gli sembra di bruciare: nel sogno prova dolore, il che lo induce a svegliarsi improvvisamente. Secondo la concezione medievale intorno alla terra c’era la sfera dell’aria e poi la sfera del fuoco, Dante immagina di essere portato oltre a questa sfera, con un’esperienza drammatica, che però anticipa l’esperienza davanti a Dio, che è Luce, calore e speranza. Il sogno permette di approfondire delle verità con immagini simboliche, legate alla suggestione.

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