La struttura del Principe di Machiavelli
Il Principe di Niccolò Machiavelli: struttura dell'opera (3 pagine formato doc)
IL PRINCIPE DI MACHIAVELLI: STRUTTURA
“Il Principe”.
E' un pamphlet ossia un libello di non grande estensione, scritto per intervenire nella crisi politica ed militare italiana e che mira ad un dibattito di attualità. È stata dedicata inizialmente a Giovanni De Medici, con la sua morte lo dedica a Lorenzo, figlio di Pietro. È diviso in 26 capitoli:1 1-11 tratta i diversi tipi di principato in particolare di quelli nuovi.
2 12-14 parla delle armi mercenarie e le giudica negativamente.
3 15-23 è centrata sulle caratteristiche del principe.
4 24-26 rappresenta l'esortazione finale ai Medici. Ha uno stile diverso dai precedenti, pieno di pathos e si abbandona l'argomentare estremamente logico.
Scrive in un momento di profonda crisi politica-militare italiana. Gli stati italiani sono in balia dei conflitti interni e delle potenze europee che si stanno rafforzando. Si rivolge ad un principe che metta in pratica ciò che dice. Avverte la necessità di intervenire nel quadro di crisi italiana tenendo conto della “realtà effettuale” e non dell'idea di realtà.
IL PRINCIPE MACHIAVELLI: STRUTTURA E TEMI
La dedica. "L'esperienza delle cose moderne e la lezione delle antique". Nella dedica Machiavelli imita un discorso di un retore greco, Isocrate, che scrive a Nicloche come si governi una città. Questo testo greco fu tradotto da Erasmo da Rotterdam. Si tratta di uno specula principis che offre un modello di comportamento ideale. Machiavelli vuole mettere in luce ciò che avviene realmente nella politica e non delineare degli Stati ideali.
In genere chi vuole lodare un principe gli fa dei regali, di solito oggetti preziosi. Machiavelli regala la sua conoscenza ricavata dalla sua partecipazione personale alle vicende presenti e quella ricavata dalla lettura degli antichi. Il principe potrà così impadronirsi in breve delle conoscenze e dell'esperienza che Machiavelli ha impiegato tanto ad acquisire. Lo scrittore rifiuta le “clausole ample” e le “parole ampullose e magnifiche”, non usa procedimenti retorici perchè usa uno stile aderente alla realtà delle cose. Si tratta comunque di uno stile alto, ne sono spia i latinismi e la struttura complessa. Non gli interessa mettere su una bella costruzione, ma scrivere un'opera “utile a chi la intenda”. Machiavelli ha paura di essere giudicato presuntuoso per il fatto che partendo dal basso fa considerazione alte. Si giustifica con la metafora della prospettiva dei monti: per conoscere ciò che sta in alto (monte), si deve stare a valle e viceversa. Alla fine della dedica richiama l'attenzione del principe.
Saggio breve sul Principe di Machiavelli
IL PRINCIPE MACHIAVELLI, RIASSUNTO CAPITOLI
Capitolo I. "Quanti siano i generi di principati e in che modo si acquistino". Il primo capitolo enuncia la materia del trattato e i temi dell'opera. Il modo di procedere è detto dilemmatico (due possibilità nettamente opposte). È un procedere rigoroso e logico. Gli stati possono essere repubbliche o principati, i principati possono essere nuovi o ereditari, quelli nuovi possono essere nuovi tutti (Francesco Sforza a Milano) oppure membri aggiunti di altri territori (Regno di Napoli annesso alla Spagna). Possono essere acquistati con le armi d'altri o con le proprie, con la fortuna o con la virtù.