L'umorismo nel Manzoni
Ricerca approfondita sull'ironia e umorismo manzoniano utilizzata per la tesina di maturità (2 pagine formato doc)
DALL'UMORISMO
ALL'IRONIA MANZONIANA
1) INTRODUZIONE: LA PERSONALITA' E CAPACITA' DI MANZONI:
- Gli aneddoti su presentano Manzoni come una persona spontaneamente arguta e pronta alla "battuta"
- Nel romanzo si coglie questo dalla capacità di ritrarre non solo i pregi, ma anche i difetti dei suoi personaggi
- in cui forse ritrova e fa confluire anche i suoi (don Abbondio)
- e di sorriderne con indulgenza.
- I difetti presentati non sono volgari, ma debolezze umane come: l'avarizia, la paura, l'ignoranza, la codardia, la curiosità...
- ...altre volte a creare umorismo sono situazioni particolari pure, ma non scurrili (essere rimasti nubili, sentirsi la provvidenza, non riuscire a tacere...)
2) UMORISMO E IRONIA SECONDO LA CRITICA
- De Sanctis distingueva le due funzioni facendo coincidere l'umorismo con passi di trama e riflessioni particolari volte ad alleggerire la tensione o ad umanizzare una situazione riportando il "senso del limite e della misura" (*conversione dell'innominato alleggerita dalle povere riflessioni di don abbondio che sale sulla mula al castellaccio). Normalizzare e riportare alla vita comune le situazioni eccezionali. (LO CHIAMEREI EFFETTO CONTRAPPUNTO O CONTRASTO)
- Anche Petronio, nelle sue pagine critiche, riconosce che l'umorismo è la forma artistica di un complesso equilibrio, di armonia spirituale e di un'intenzione livellatrice di sentimenti eccessivamente elevati (don abbondio a colloquio col cardinal Federigo: due piani non paralleli, che non si incontrano mai...il cardinale non sa mettersi a livello di don Abbondio e don Abbondio non si lascia conquistare dalla santità del Cardinale) o tragici (*conversione dell'innominato alleggerito dalle povere riflessioni di don Abbondio che sale sulla mula al castellaccio; l'Innominato e la vecchia del castello
1) INTRODUZIONE: LA PERSONALITA' E CAPACITA' DI MANZONI:
- Gli aneddoti su presentano Manzoni come una persona spontaneamente arguta e pronta alla "battuta"
- Nel romanzo si coglie questo dalla capacità di ritrarre non solo i pregi, ma anche i difetti dei suoi personaggi
- in cui forse ritrova e fa confluire anche i suoi (don Abbondio)
- e di sorriderne con indulgenza.
- I difetti presentati non sono volgari, ma debolezze umane come: l'avarizia, la paura, l'ignoranza, la codardia, la curiosità...
- ...altre volte a creare umorismo sono situazioni particolari pure, ma non scurrili (essere rimasti nubili, sentirsi la provvidenza, non riuscire a tacere...)
2) UMORISMO E IRONIA SECONDO LA CRITICA
- De Sanctis distingueva le due funzioni facendo coincidere l'umorismo con passi di trama e riflessioni particolari volte ad alleggerire la tensione o ad umanizzare una situazione riportando il "senso del limite e della misura" (*conversione dell'innominato alleggerita dalle povere riflessioni di don abbondio che sale sulla mula al castellaccio). Normalizzare e riportare alla vita comune le situazioni eccezionali. (LO CHIAMEREI EFFETTO CONTRAPPUNTO O CONTRASTO)
- Anche Petronio, nelle sue pagine critiche, riconosce che l'umorismo è la forma artistica di un complesso equilibrio, di armonia spirituale e di un'intenzione livellatrice di sentimenti eccessivamente elevati (don abbondio a colloquio col cardinal Federigo: due piani non paralleli, che non si incontrano mai...il cardinale non sa mettersi a livello di don Abbondio e don Abbondio non si lascia conquistare dalla santità del Cardinale) o tragici (*conversione dell'innominato alleggerito dalle povere riflessioni di don Abbondio che sale sulla mula al castellaccio; l'Innominato e la vecchia del castello