vari miti sulla creazione egizia

vari miti sulla creazione egizia (3 pagine formato doc)

Appunto di frillilli
MITO DELLA CREAZIONE EGIZIA MITO DELLA CREAZIONE EGIZIA La leggenda vuole che Osiride ricevette, dal padre Geb, il compito di governare la Terra.
Con equilibrio e rettitudine onorò l'incarico, tanto da essere chiamato Wennefer, “Il Perfetto”, “L'Essere Buono”. Per gli egizi, quel periodo, fu un'autentica età dell'oro perché Osiride concesse pace, prosperità e conoscenze.   Era il tempo delle dinastie e Osiride era il quarto dio che regnava in terra, il quarto dopo Shu, Ra e Geb. I suoi predecessori si erano ritirati in cielo stanchi e scoraggiati: non erano riusciti ad educare gli uomini. Solo un dio che accettasse di condividere le sofferenze e la morte segnata nel destino dell'uomo poteva vincere l'ardua impresa.
Osiride era diventato il mitico dio protettore degli Egiziani. Ma Nefti, moglie di Seth, sedotta dalla bellezza del cognato, si era data a lui, dopo aver assunto le sembianze di Iside, per non essere respinta. Dalla relazione nacque Anubi Il fratello Seth - geloso - insieme ad Aso, la regina dell'Etiopia, avevano ordito una congiura contro di lui: Col pretesto di onorare Osiride, lo invitò come ospite d'onore ad un banchetto, alla fine del quale fece portare una cassa riccamente ornata e la mostrò ai commensali dicendo che l'avrebbe donata a quello, fra loro, che l'avesse riempita esattamente della propria persona. Appena Osiride si stese nella cassa, Set e i convitati, suoi complici, inchiodarono ermeticamente il coperchio, portarono la cassa in riva al Nilo e la gettarono nel fiume. Il cofano raggiunse le spiagge del Biblo e si arenò ai piedi di un rigoglioso cespuglio di tamerice. Immediatamente dalla tamerice nacque un altissimo albero d'acacia che nascose la cassa racchiudendola al suo interno. Intanto Iside, venuta a sapere dell'accaduto, raggiunse Biblo e si mise a cercare il cofano. Tutte le notti si trasformava in rondine e svolazzando intorno alla colonna lanciava gridi strazianti a cui però nessuno faceva caso Ospite della regina e sua cara amica, le svelò la sua segreta natura divina e diventò la tutrice del figlioletto ammalato del re e della regina. Riconoscente dell'ospitalità, decise di rendere immortale il principino ammalato: ogni notte lo immergeva nelle acque purificatrici, ma invano. La regina ne fu profondamente rattristata, ma allo stesso tempo grata e le avrebbe offerto tutto ciò che avesse voluto. Iside richiese ed ottenne la grande colonna che, il re aveva fatto costruire con l'albero miracoloso, dove era contenuto il cofano. Ne trasse lo scrigno e riempì il tronco di profumi, lo avvolse in aulenti bende e lo lasciò al re e al suo popolo come suo ricordo e preziosa reliquia. Ripresa la via del ritorno, fece fermare la carovana e aprì la cassa. All'apparire del volto del marito, le sue urla riempirono l'aria di dolore; usò tutte le possibili formule magiche per richiamare in vita lo sposo, ma nulla cambiò. Straziata dal dolore, si trasformò in falco e fece vento con le ali sul corpo sen