VI canto della Divina Commedia
Analisi dettagliata con mini-testi creativi del sesto canto ("politico") della Commedia dantesca, con elementi caratteristici di Ciacco (2 pagine formato doc)
ANALISI “CIACCO” (VI CANTO, DIV.
COMM.)
2) “Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra”. Nel sesto canto, ad esempio in questo verso, Dante utilizza uno stile basso-comico per descrivere l’ambiente in cui è situato, Cerbero e parti del dialogo con Ciacco. Questo verso presenta diversi scontri consonantici duri e aspri, quali: “cc, rm, gl, rb, nt, tr”. Insieme a questa caratteristica fonetica, totalmente contraria allo Stilnovo, l’autore adopera anche un lessico specificatamente basso, descrivendo la barba di Cerbero come “unta e atra” e quindi in modo concreto e con crudo realismo.
5) Caronte è il terribile traghettatore infernale, mentre Cerbero è il mostro che sta a guardia del III cerchio. Caronte ha le sembianze di un vecchio con la barba bianca e gli occhi rossi fiamma, ma Cerbero è ancora più mostruoso per via delle tre teste, gli artigli e le zanne.
Con Caronte Virgilio usa la parola per far passare Dante e realizzare il volere di Dio, mentre con Cerbero sono necessari dei lanci di terra da parte di Virgilio, analogamente a Sibilla nel VI libro dell’Eneide con una focaccia. La differenza più grande è che da un lato Caronte viene descritto in modo più “dinamico” e più “drammatico” rispetto al corrispettivo personaggio dell’Eneide, dall’altro lato Cerbero è più “statico” e dopo la descrizione e aver digrignato i denti la sua funzione termina lì, con la terra lanciata da Virgilio, senza dialogo o altri messaggi.