A Zacinto: analisi del testo
Analisi del testo, le figure retoriche, le figure metriche e il testo del sonetto di Ugo Foscolo, A Zacinto (2 pagine formato doc)
A ZACINTO: ANALISI DEL TESTO
A Zacinto: analisi del testo (Sonetti, 9).
Il tema tipicamente foscoliano dell’esilio è congiunto alla rievocazione mitica della propria isola natale (da cui il titolo A Zacinto, che in realtà non è stato attribuito dall’autore). Il sonetto fonde i dati mitologici tipici della cultura del tempo con la materia affettiva e il vissuto del poeta. Questo il senso del testo: Zacinto si specchia in quel mare da cui nacque Venere, che illuminò col suo sorriso le isole greche, inducendo Omero a cantarne la bellezza e a raccontare il viaggio di Ulisse, il quale infine poté rivedere Itaca, diversamente dal poeta che sarà sepolto in terra straniera; sicché alla sua isola natale può rivolgere altro che la propria poesia.datazione: 1802-1803.
A ZACINTO: FIGURE RETORICHE
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio
10 per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto di Ugo Foscolo: spiegazione
A ZACINTO: ANALISI DEL TESTO E FIGURE RETORICHE
Appunti prof: "Oh Zacinto mia": questa espressione identifica alla perfezione il Patriottismo foscoliano. In questo sonetto, Foscolo paragona il suo viaggio a quello di Ulisse, ma con una differenza: Ulisse riesce a tornare nella sua amata Itaca, mentre Foscolo non riesce a rivedere la sua patria. Al tempo di Foscolo, l'eroe, il modello, è Ulisse, che è stato il primo a compiere viaggi lontano dalla sua patria: tra i due, il più sfortunato è Foscolo, che non riesce a tornare. Non c'è eroismo senza sofferenza: la sofferenza è sopportazione e chi viene messo alla prova è il più forte. Ulisse e Foscolo riescono a dominare la sofferenza, ma Foscolo non riesce a tornare.
A Zacinto: commento
FIGURE METRICHE A ZACINTO
Da qui capiamo che il tempo di Foscolo è più difficile da sostenere, rispetto a quello di Ulisse.
I riferimenti alla mitologia sono espressi in forma classica. da un lato abbiamo la forma, la compostezza classica, dall'altro il contenuto, che è passionale, che esprime il sentimento; il sentimento viene arginato e trova un suo equilibrio proprio grazie alla forma classica. Nelle Le ultime lettere di Jacopo Ortis troviamo una serie di punti interrogativi, domande, esclamazioni, proprio ad indicare il sentimento che non può essere arginato. Qui, invece, i sentimenti sono più appagati: Foscolo ha sì sofferto, ma la sua sofferenza si colloca in una tradizione universale che è quella dell'esule.