Letteratura Cristiana
Minucio Felice, Tertulliano, Ambrogio, Gerolamo (2 pagine formato doc)
Gli inizi della letteratura cristiana latina
La letteratura cristiana in lingua latina nasce tardi rispetto alla diffusione del cristianesimo. I primi cristiani, infatti, usano il greco. Solo intorno alla metà del II secolo si hanno i primi scritti in latino: le prime traduzioni della Bibbia. Queste traduzioni però sono diverse dalle precedenti.
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Prima “tradurre” era inteso come “rielaborare” un testo, ora invece gli scrittori si impegnano solo a tradurre i testi, senza modificarli. Alle prime versioni bibliche seguirono opere composte direttamente in latino: gli “Atti” e le “Passioni” dei martiri, ovvero documenti dei processi e delle condanne dei cristiani durante le persecuzioni. Gli Atti riproducono il verbale del processo, mentre le Passioni raccontano l’intero episodio, dall’arresto alla condanna. Il primo documento è “Atti dei martiri Siciliani”, più tardi ci fu “Passione di Perpetua e Felicita”.
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L’apologetica: Minucio Felice
Una manifestazione letteraria tipica del cristianesimo, che si proponeva di difendere la nuova religione dagli attacchi e dalle accuse che gli venivano rivolti, era l’apologia. Uno dei maggiori esponenti dell’apologetica fu Minucio Felice, con il suo scritto “Octavius”: un dialogo tra il cristiano Ottavio e il pagano Cecilio. Il nucleo del discorso di Cecilio è un attacco al cristianesimo, mentre Ottavio difende il cristianesimo mettendo in luce l’assurdità e l’immoralità delle credenze mitologiche e dei culti pagani.
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Il dialogo si conclude con l’ammissione da parte di Cecilio che il discorso di Ottavio lo ha persuaso. L’opera è rivolta ai pagani, e si propone di combattere i pregiudizi contro il cristianesimo. È da sottolineare, però, che non sono presenti citazioni dalle Sacre Scritture, e il nome di Gesù non è mai menzionato.
La letteratura cristiana in lingua latina nasce tardi rispetto alla diffusione del cristianesimo. I primi cristiani, infatti, usano il greco. Solo intorno alla metà del II secolo si hanno i primi scritti in latino: le prime traduzioni della Bibbia. Queste traduzioni però sono diverse dalle precedenti.
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Prima “tradurre” era inteso come “rielaborare” un testo, ora invece gli scrittori si impegnano solo a tradurre i testi, senza modificarli. Alle prime versioni bibliche seguirono opere composte direttamente in latino: gli “Atti” e le “Passioni” dei martiri, ovvero documenti dei processi e delle condanne dei cristiani durante le persecuzioni. Gli Atti riproducono il verbale del processo, mentre le Passioni raccontano l’intero episodio, dall’arresto alla condanna. Il primo documento è “Atti dei martiri Siciliani”, più tardi ci fu “Passione di Perpetua e Felicita”.
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L’apologetica: Minucio Felice
Una manifestazione letteraria tipica del cristianesimo, che si proponeva di difendere la nuova religione dagli attacchi e dalle accuse che gli venivano rivolti, era l’apologia. Uno dei maggiori esponenti dell’apologetica fu Minucio Felice, con il suo scritto “Octavius”: un dialogo tra il cristiano Ottavio e il pagano Cecilio. Il nucleo del discorso di Cecilio è un attacco al cristianesimo, mentre Ottavio difende il cristianesimo mettendo in luce l’assurdità e l’immoralità delle credenze mitologiche e dei culti pagani.
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Il dialogo si conclude con l’ammissione da parte di Cecilio che il discorso di Ottavio lo ha persuaso. L’opera è rivolta ai pagani, e si propone di combattere i pregiudizi contro il cristianesimo. È da sottolineare, però, che non sono presenti citazioni dalle Sacre Scritture, e il nome di Gesù non è mai menzionato.