Cistellaria «La commedia della cesta»

Riassunto della commedia di Plauto, Cistellaria «La commedia della cesta». (doc word 1 pag.) (0 pagine formato doc)

Cistellaria «La commedia della cesta» Cistellaria «La commedia della cesta».
Un mercante di Lemno, Demifone, violò in giovinezza, a Sidone, una ragazza, Fanostrata, e poi scomparve. Da questa unione nacque una bambina, che la madre fece esporre assieme a una «cestel­la» con i giochi della piccina. Demifone si sposò poi con una parente, ebbe un'altra figlia, ma presto la moglie gli morì. Egli pensò allora dì sposare la donna un tempo abbandonata, Fanostrata, mettendosi contemporaneamente alla ricerca della figlia perduta. Questa è diventata la giovinetta Selenio, ama­ta da Alcesimarco. Il padre di questi, però, vuol fargli sposare l'altra figlia di Demifone, quella nata dall'unione legittima, e ha già combinato le nozze.
Sa­puto ciò, la vecchia Melenide, che fa un po' da madre e un po' da mezzana a Selenio, impedisce al giovane di vedere l'amata. Questi cade allora in urn stato di esaltazione e di follia, e fa vani sforzi per tornare in possesso del suo bene. Alla fine, grazie alla «cestella» e ai buoni uffici del solerte servo di Demifone e Fanostrata, Lampadione, si scopre che la bimba esposta non è altri che la sedicenne Selenio: riconosciuta libera, Alcesimarco può legittima mente sposarla come figlia di Demifone. Alle voci disperate dei due innamorati si contrappongono parodicamente quelle ciniche e professionalmente distaccate di ruffiane e meretrici in carriera.