DE BELLO GALLICO LIBRO 6, CAPITOLO 13: TRADUZIONE
Giulio Cesare.
I Galli (
De bello Gallico,
libro VI, cap 13). In tutta la Gallia ci sono due generi di quegli uomini che sono in qualche considerazione ed onore. Infatti la plebe è tenuta in considerazione quasi di schiavi, la quale non osa niente per se, non è consultata in nessuna iniziativa.
I più quando sono indebitati o dal peso delle tasse o dalla ingiuria dei più potenti, si dichiarano in schiavitù ai nobili, verso i quali sono tutti gli stessi diritti che sono tra noi e i servi ai padroni. Ma intorno a queste due origini una è dei druidi, l’altra e dei cavallieri. Quelli si trovano tra le cose divine, si prendono cura dei sacrifici pubblici e privati, interpretano le religioni; verso essi accorre un grande numero di adolescentiper apprendere e questi sono presso di loro in grande stima.