Enea nell'Eneide e paragone tra l'opera Virgiliana e quelle Omeriche
Analisi del personaggio di Enea nell'Eneide e paragone tra l'opera Virgiliana e quelle Omeriche: definizione di "pietas" e spiegazione di alcuni concetti (1 pagine formato doc)
Enea è l’eroe designato dal destino per raggiungere l’Italia e preparare la fondazione di una grande città.
Tutti gli elementi anticipati nel proemio sono riproposti nella profezia che conclude il discorso di Ettore, apparso in sogno ad Enea nell’ultima notte di Troia.
Enea abbandona il ruolo di eroe guerriero per diventare uomo del destino: nasce così una nuova immagine di eroe, un eroe fondatore, diverso da Achille, Ettore e Ulisse, capace di subordinare gli esempi di forza alle necessità della nuova virtù.
La sua fuga non è un atto di viltà, ma la realizzazione di una missione superiore. Una famiglia, i resti di un popolo esule, i sacri Penati di Troia: questo è il carico a lui imposto come prova di forza eroica. Pietas: rispetto e doveri dell’individuo verso i propri familiari e verso gli dei; essa non ha solo un carattere razionale ed etico, ma anche sentimentale ed affettivo. Cicerone: pietas la definisce sia voluntas grata in parentes (consapevole gratitudine per i genitori) sia iustitia adversus deos (giustizia nei confronti degli dei).