Iliade: epiteti e similitudini

Gli epiteti e le similitudini più significative presenti nell’Iliade, il celebre poema epico di Omero.

Iliade: epiteti e similitudini
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ILIADE: EPITETI E SIMILITUDINI

Iliade: epiteti e similitudini
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Omero nell’Iliade utilizza frequentemente epiteti e similitudini. Per quanto riguarda l’epiteto, esso ha la funzione di identificare i personaggi, per esempio Achille è chiamato anche con i seguenti epiteti: divino, simile a un dio, dai biondi capelli, dal rapido passo, veloce e pastore di eserciti. Gli epiteti sono numerosi ma quelli più significativi dell’Iliade sono i seguenti:

  • Agamennone: signore di uomini, dall’ampio potere, uomo che non conosce ritegno, re che tiene lo scettro, il potente, signore di eroi, dalla lancia gloriosa;
  • Navi: agili, concave, nere, che solcano l’acqua, che solcano il mare, veloci, dai buoni banchi;
  • Apollo: dio che colpisce da lontano, dalla bella chioma;
  • Achei: dai belli schinieri, armati di lancia, dai lunghi capelli, dai chitoni di bronzo;
  • Mare: echeggiante, infinito, divino;
  • Troia: dalle belle mura;
  • Criseide: dalle belle guance;
  • Odisseo: divino, l’ingegnoso, ricco di risorse;
  • Troiani: armati di lancia, domatori di cavalli, dai lunghi pepli, che amano lottare;
  • Ftia: nutrice di uomini, terra fertile;
  • Atena: dagli occhi azzurri;
  • Era: la dea dal bianco braccio, veneranda;
  • Nestore: dalle dolci parole;
  • Driante: pastore di popoli;
  • Teseo: simile agli immortali;
  • Centauri: abitatori di monti;
  • Dei: che sempre vivono, beati, che vivono felici;
  • Zeus: che scaglia i fulmini, padre di uomini e di dei, adunatore di nubi, dalla voce che risuona;
  • Olimpo: nevoso, soglia di bronzo;
  • Teti: piede d’argento;
  • Menelao: caro ad Ares;
  • Paride: simile a un dio;
  • Ettore: dall’elmo lucente, caro a Zeus, strage di uomini;
  • Elena: dalle candide braccia, donna splendida, dal lungo peplo, dalla bella chioma;
  • Iris: dal volo veloce;
  • Glauco: degli uomini immortali;
  • Ares: che mai si stanca di combattere;
  • Andromaca: sposa dalla ricca dote;
  • Lesbo: dalle belle dimore;
  • Nestore: guidatore di carri;
  • Patroclo: guidatore di carri, figlio di un dio, che guida i cavalli;
  • Lancia: che lunga ombra proietta, dalla punta bronzea.

ILIADE: SIMILITUDINI

Una delle caratteristiche dell’Iliade di Omero sono le similitudini. Le più importanti sono:

  • “I Troiani avanzavano con strepiti e clamore come uccelli, / come si alza strepito di gru nel cielo, / quando fuggono l’inverno e la pioggia interminabile, / stridendo volano sulle correnti di Oceano, / recando uccisione e morte ai Pigmei, / quando, sul far del giorno, portano feroce battaglia”.
  • In silenzio, invece, andavano gli Achei, frementi d’ira, / desiderando in cuore di aiutarsi l’un l’altro. / Come sulle cime di un monte Noto riversa la nebbia, / odiosa ai pastori, più sicura dell’oscurità per il ladro, / allora lo sguardo di un uomo non giunge lontano più del lancio di un sasso” [Iliade, Libro III].

Omero utilizza queste due similitudini per descrivere l’ingresso in battaglia dell’esercito Acheo e Troiano. Questa figura retorica viene spesso usata per descrivere momenti di particolare tensione, amplia la rappresentazione paragonandola ad una realtà ad essa assimilabile. In questo caso mette in contrapposizione l’avanzata rumorosa dei Troiani e quella silenziosa degli Achei.

  • Ma come lo vide Alessandro simile a un dio / apparire fra gli eroi in prima fila, rimase attonito, / indietro, nel folto dei compagni tornò, sfuggendo alla sorte. / Come quando un uomo, improvviso scorgendo un serpente, indietreggia / in una balza montana, tremito gli avvolge le gambe / si allontana e livido diventa il suo viso, / così di nuovo si nascose nel folto dei Troiani gloriosi…” [Iliade, Libro III].

Con queste parole si vogliono rendere il senso di terrore e sbigottimento provati da Paride alla visione di Menelao durante la battaglia e quindi il fatto che egli temesse il nemico e sentisse il bisogno di fuggire.

  • Come le foglie sono le generazioni degli uomini. / Le foglie alcune getta a terra il vento, altre la selva feconda / nutre, quando giunge il tempo della primavera: / così le generazioni degli uomini, una nasce, una dilegua” [Iliade, Libro VI].

In questo caso viene evidenziato il ciclo vitale ed il fatto che le generazioni si leghino l’una all’altra senza interruzione.

  • Perché piangi, o Patroclo, come una bimba, / piccola che corre dalla madre per essere presa in braccio, / le prende la veste, e non la lascia camminare, / ma piangendo la guarda dal basso, perché la prenda in braccio: / a lei assomigli, Patroclo, versando tenere lacrime” [Iliade, Libro XVI].

Queste parole sono pronunciate da Achille all’amico Patroclo.

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    Domande & Risposte
  • Qual è il tema dell’Iliade di Omero?

    La guerra tra gli Achei e i Troiani.

  • Come inizia l’Iliade?

    Inizia con il rifiuto di Agamennone di restituire Criseide al padre, fatta prigioniera dagli Achei, scatenando così l’ira di Apollo.

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