età dei flavi e Traiano
I PRINCIPI E LA CULTURA, grammaticie fillologi del i secolo d.c., (11 pagine formato doc)
ETA' DEI FLAVI E DI TRAIANO ETA' DEI FLAVI E DI TRAIANO Con la morte di Nerone (68)crisi.
Si contesero nel giro di un anno la successione 4 imperatori: Galba: nobilitas senatoria, riaffermare principio della libertas. 69 assassinato dai pretoriani Otone: sostenitore del regime appena abbattuto. Si uccise dopo essere stato sconfitto da Vitellio nel 69. Vitellio: comandante delle legioni stanziate lungo il Reno, appoggiato dagli eserciti delle province orientali. Morte ignominiosa dic. 69. Vespasiano: dal 66 impegnato a reprimere la rivolta giudaica in Palestina, sostenuto da truppe orientali e danubiane .unica scelta possibile. Con lui ha inizio la dinastia dei Flavi. Nato a Rieti di famiglia di modeste origini. Non poteva quindi vantare di legami con l'antica dinastia. Si preoccupò innanzitutto di dare stabilità all'impero, ottenendo il riconoscimento giuridico mediante la lex de imperio Vespasiani. Principato per la prima volta assumeva i contorni di una magistratura a vita. Nel senato vennero immessi nuovi uomini, provenienti dai municipi italici e dalle province; vedeva ridimensionate le sue prerogative tradizionali. Si ponevano così le basi per una coesistenza pacifica tra princeps e senato. V. si presenta come il restauratore della pace e della concordia. Rifiuta lo sfarzo e lontano da qualsiasi atteggiamento autocratico. Volto a impegnarsi a un'opera di riorganizzazione amministrativa, economica e militare dello Stato: risanamento casse pubbliche stanziamenti per opere edilizie riforma dell'arruolamento legionario roma resurgens è il motto che appare sulle monete prodotte in quel periodo. Stato romano aveva ritrovato solidità e stabilità al suo interno Morì improvvisamente nel 79. Gli successe il figlio Tito. Salì al potere con fama non priva di ombre: - valoroso generale in Palestina - spietato prefetto del pretorio In particolare destava preoccupazione per il possibile volgersi di una politica filo-orientale il suo amore per Berenice, principessa ebrea, ma arrivato al governo subito rinunciò a lei per dissipare ogni sospetto. Intraprese grandi opere di edilizia pubblica Non ricorse a procedimenti di lesa maestà Non tollerò le odiose figure dei delatori Dagli splendidi giochi con cui fu inaugurato il teatro Flavio si intende che lui voleva continuare la politica demagogica adottata fin dai tempi di Cesare nei confronti delle plebi urbane. Con Domiziano, ultimo dei Flavi si perse l'equilibrio, egli volle ritornare alla politica autocratica di Caligola e Nerone. si fece chiamare dominus et deus sottopose al suo totale controllo le nomine senatorie mediante la censura perpetua ma diversamente da C. e N. si fece custode dei tradizionali culti italici (no sette filosofiche e religiose che provenivano dall'oriente…) ostilità della nobilitas acuì i sospetti e fece ritornare al sistema di delazioni, processi ed esecuzioni che aveva caratterizzato l'epoca giulio-claudia. 18 settembre del 96 morì vittima di una congiura senatoria. Ceto senat