Miles gloriosus - Le riflessioni di Palestrione

Miles gloriosus - Le riflessioni di Palestrione. Testo latino (versi 195-234) con traduzione italiana letterale (tra parentesi formule per resa più libera)e con note (3 pagine formato pdf)

Appunto di kebabbaro
PER.
Queste cose, se sarà qui, annuncerò. Ma che cosa è, Palestrione,
ciò che rimugini con te stesso in cuore (che stai rimuginando in capo)? PAL. Taci un po'mentre raccolgo le decisioni per me nell'animo (raduno a consiglio i pensieri) e decido che cosa fare, quale inganno preparare contro l'astuto compagno di servitù,
che qui ha visto quella che baciava, affinchè non sia stato visto ciò che è stato visto.


PER. Suvvia, intanto io mi tirerò in disparte da qui a qui.
Semmai guarda laggiù, in che modo sta in piedi, con la fronte aggrottata, pensando.
Si batte il petto con le dita; il cuore, credo, lo sta per tirare fuori.
Ecco che si volta, ha appoggiata la mano sinistra sulla coscia sinistra.
La (mano) destra fa il conto con le dita, si dà un colpo sulla coscia 
destra. Che colpi si dà; difficilmente è a sua disposizione ciò che debba fare.


Ha fatto scrocchiare le dita, è in angustie, cambia continuamente posizione.
Ecco che scuote la testa, non gli piace cosa ha trovato.
Qualunque cosa sia, non la tirerà fuori cruda, ma ben cotta.
Ecco adesso sta costruendo, pone una colonna sotto il suo mento. 
Suvvia, non mi piace per nulla questa costruzione.
Infatti ho sentito dire che al poeta barbaro è stata fatta la faccia a colonne (ha il volto puntelllato)
al quale sempre a tutte le ore facevano la guardia due custodi.
Bene, perfettamente per Ercole si alza da schiavo e secondo gli schemi della commedia.


Oggi non si fermerà mai se non avrà prima portato a compimento ciò che cerca.
Ce l'ha (fatta), credo. Agisci se vuoi far qualcosa; stai sveglio, non ti lasciar prendere.