Remedia amoris di Ovidio: riassunto e analisi

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Breve riassunto e analisi dei Remedia amoris di Ovidio (3 pagine formato doc)

REMEDIA AMORIS OVIDIO: RIASSUNTO

Remedia amoris.

Ovidio intende l’amore come capriccio e soddisfazione sensuale; per questo ritiene necessario liberarsene, e affinché il suo insegnamento sia esauriente e totale , compone un trattato, Remedia Amoris , che contiene i precetti per vincere e cacciare l’amore nelle diverse circostanze.
Il REMEDIA AMORIS , è un poemetto di 800 versi;nel suo spirito arguto e giocoso vuole essere “ l’antidoto” dell’Ars Amatoria  e finisce con il suggerire “i rimedi” , con cui si curano i malati d’amore , specialmente quello non ricambiato. Vita vissuta e ricordi letterari suggeriscono al poeta una serie di consigli, tra cui quello della “distrazione”.
Si può ben pensare che nel dare, come per questo caso, i suoi precetti, Ovidio sorridesse scetticamente fra sé del loro valore; non può tuttavia negarsi che i precetti da lui dati siano tutti e soli quelli atti allo scopo.
Vita attiva, occupazioni agricole, caccia e pesca, viaggi, lontananza, cibi non eccitanti sono i rimedi più comuni, di carattere fisico; se non bastano, ecco quelli di ordine morale: considerazione dei difetti dell’amata, fuggire le coppie amanti, e la solitudine ed i dolci ricordi e le letture dei carmi amorosi, anche quelli di Ovidio; se non bastano, tuffarsi nel piacere venereo fino ad averne la più nauseata sazietà.

Giungi fino al disgusto; anch’esso al male
Una fine darà. Pur quando credi
Di ormai poter ritrarti, ancor rimani,

fin che ti sazi, fin che il troppo amore
via si porti l’amore.
(vv. 808-812).

Ovidio: vita, opere e stile

REMEDIA AMORIS ANALISI

Sarebbe dunque grande errore quello di vedere in quest’opera ovidiana soltanto un tranello pratico di galanterie, uno spregiudicato e licenzioso manualetto destinato alle alcove. I costanti accenni a favole della mitologia e fatti della storia, il continuo riferimenti ad amori seri e tragici dell’antichità, la citazione insistente di esempi divini (cioè di amori di dei, di dee, di Ninfe); il tono rilevato, caldo e commosso con cui di tanto in tanto il poeta parla di sé e dei suoi amori e delle sue sofferenze amorose; le numerosissime, e sempre felicemente trovate ed efficacemente svolte, similitudini con cui egli indica nelle opere e negli atti della vita comune degli animali, come degli uomini, la conferma ai propri precetti, tutto ciò dà al poema una solidità di costituzione e una nobiltà di andamento che al lettore pensoso e non meschinamente angusto rivelano la vera natura di quest’opera.
Dal momento che la passione non deve essere mai  presa sul serio: per cacciare un amore bisogna procurarsene un altro, infatti “Non esiste rimedio all'amore se non amare di più".