La Satira: Orazio, Persio, Giovenale e Lucano
Descrizione della Satira in età imperiale e principali esponenti del genere letterario (4 pagine formato doc)
SATIRA: ETIMOLOGIA
Il termine viene ricondotto al "Satura Lanx", un piatto di primizie molto variegato offerto agli dèi dopo il raccolto.
Di qui deriva l'idea di mescolanza e varietà che nella satira emerge sotto forma di combinazione di danza, canti, battute scherzose eccetera.SATIRA LETTERARIA COME GENERE
La satira come genere letterario viene impiegata per la prima volta da Lucilio, che vive nell'età degli Scipioni. Egli privilegia l'attività letteraria piuttosto che quella politica.
La satira rappresenta una poesia caratterizzata da varietà di temi, carattere realistico, impulso personale che l'autore imprime all'opera.
L'adesione al genere satirico, in Lucilio, corrisponde all'adesione più diretta alla realtà, ad una possibilità di esprimere il proprio impulso personale, ed è proprio ciò che fa l'autore.
La satira di Lucilio è caratterizzata dallo "scherno" nei confronti di personalità in vista come i politici (non è, comunque, una satira di opposizione politica.
La satira: riassunto
SATIRA DI ORAZIO 2 LIBRI
Con la diatriba cinico-stoica, Orazio costruisce una satira moraleggiante che si avvicina più ad una rappresentazione comica, con la trattazione delle abitudini della gente comune. La sua satira moraleggiante è fatta di un dialogo con l'interlocutore, cui l'autore partecipa senza pretendere di erigersi a "insegnante di morale". La morale oraziana ha un principio fondamentale: accontentarsi di ciò che si ha.
La sua è una morale bonaria fondata su αυτÃ?¬ρχεια e μετριÃÂÅ?τες. Il dialogo, in cui coinvolge se stesso, è un dialogo cordiale con un interlocutore.
La morale oraziana nasce dalle filosofie ellenistiche, filtrate attraverso la diatriba cinico-stoica. In secondo luogo, si riallaccia al buonsenso tradizionale. Sulla sua morale incide ovviamente anche l'educazione ricevuta dalla famiglia. Questi 3 elementi insieme portano alla costruzione della morale oraziana.
Mentre Lucilio attaccava personaggi in vista, Orazio prende di mira uomini comuni (parassiti, servi...).
Orazio scrive per sé e per un gruppo di amici, quindi, non poteva nemmeno concedersi la libertà di attaccare uomini in vista. Ma non è questo il motivo che lo spinge a "preferire" persone più umili.
Orazio si rivolge ad un pubblico cólto.