Schema su Cicerone: vita e opere

Le tre scuole di eloquenza maggiormente diffuse all’epoca di Cicerone, la truttura dell’orazione, la vita, le opere politiche e filosofiche di Cicerone (9 pagine formato doc)

Appunto di theweepingmoon

SCHEMA SU CICERONE: VITA E OPERE

Le tre scuole di eloquenza maggiormente diffuse all’epoca:
1.

Scuola attica
modello: oratore greco Lisia
stile semplice e elegante; uso limitato di vocaboli, lingua asciutta che mira al concetto
2. Scuola asiana
modello: oratore greco Demostene
stile aulico e esuberante; linguaggio ricco di verbi, neologismi e artifici retorici.
3. Scuola rodiese
Modello: Molone da Rodi
stile intermedio tra fra quello attico e quello asiano,semplice e efficace o elegante e aulico in base agli argomenti e alle esigenze comunicative.
CICERONE NELLA SUA PROSA CERCò SEMPRE LA PUREZZA LINGUISTICA, LA CHIAREZZA ESPRESSIVA E L’ELEGANZA, L’ARMONIOSITà SIMMETRICA DEL PERIODARE (CONCINNITAS)

Struttura dell’orazione:
1. Exordium
parte introduttiva
scopo: creare la giusta atmosfera suscitando l’interesse dell’uditorio
2.
Narratio o Expositio
vengono esposti i fatti in stile semplice e chiaro
3.  Argumentatio:
è composta da 2 parti:
- Refutatio: confutazione delle prove a sfavore
- Probatio: presentazione di quelle prove a favore della propria tesi
4.  Peroratio
parte finale
scopo: avvalorare la propria tesi per cercare di convincere l’ascoltatore e stimolare il pathos in lui.

Cicerone: vita, opere retoriche e opere politiche

CICERONE CHI ERA

LA VITA - Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino, nell'attuale provincia di Frosinone, nel 106 a.C..
Appartenente ad una agiata famiglia del rango equestre, si trasferì presto a Roma e studiò con i più celebri maestri di retorica, oratoria e filosofia, compiendo anche viaggi (Grecia, Asia minore) per perfezionare gli studi.
Tornato a Roma comincia e percorre l'intero cursus honorum: diventò questore in Sicilia, senatore, edile, pretore e infine console nel 63, divenendo il leader di una coalizione politica moderata e conservatrice, a cui appartenevano i boni cives.
Durante questo periodo egli affrontò e smascherò la congiura di Catilina, i cui fautori vennero da lui condannati a morte, e viene proclamato pater patriae.
Ma cinque anni dopo il cesariano Clodio, appoggiato da Cesare, lo condanna all'esilio per avere condannato i Catilinari con un processo sommario senza l’appello del popolo (provocatio ad populum).
Trascorse i sedici mesi d'esilio in Grecia, poi, nel 57, venne richiamato a Roma grazie all'intervento di Pompeo, con cui si schierò politicamente.
Dopo che le truppe pompeiane furono sconfitte in una guerra civile, Cicerone, rientrato in Italia, ottenne comunque il perdono di Cesare, ma era ormai politicamente fuori gioco e si dedicò soprattutto all'attività filosofica e letteraria.
Quando Cesare morì nel 44 decise di ritornare in politica e di schierarsi contro i seguaci di cesare, in particolare contro Antonio,contro cui scrisse le philippiche.
Nel 43 venne ucciso nella sua villa a Formia dai sicari di Antonio.

CICERONE: OPERE POLITICHE

OPERE POLITICHE
Rifacendosi a Platone, anche Cicerone cerca in due opere, il De repubblica e il De legibus, di trattare da un punto di vista filosofico i problemi dello Stato e del diritto. A differenza di Platone però, Cicerone non cerca di teorizzare uno Stato ideale, privo di qualsiasi riferimento al concreto, non si stacca mai dalla storia e dalla realtà dello Stato romano.

Il De re publica (54-51 A.c.)
•    L'opera, giunta frammentaria, fu ritrovata da Angelo Mai nel 1820 nella biblioteca vaticana di Roma;
•    Dialogo in 6 libri
•    La discussione della durata di 3 gg è ambientata nel 129 a.c. nella villa di Scipione l'Emiliano: conversano il padrone di casa, Lelio, Furio Filo, Mucio Scevola e personaggi minori.
•    Nel I libro Cicerone illustra la teoria delle forme fondamentali di governo ­ monarchia, aristocrazia, democrazia ­ con le loro degenerazioni ­tirannide, oligarchia, demagogia. La migliore forma di governo è la costituzione mista , ossia l’insieme delle 3 costituzioni in una forma di governo equilibrata, come quella romana, per prevenire le degenerazioni.
•    Nel II libro illustra la ragione per cui la costituzione romana è superiore alle altre. Essa non è opera di un solo uomo ma è sorta nel corso di più generazioni e grazie al contributo delle più eminenti personalità politiche.
•    Nel III libro si sostiene l’importanza della giustizia, vero fondamento dello stato.
•    Nel IV e nel V libro si trattano i seg.temi:
•    l’educazione dei buoni cittadini;
•    l’integrità dei mores antiqui;
•    le doti ideali del governante.
•    Nell’ultimo libro ci è giunta solo l’ultima parte con il SOMNIUM SCIPIONIS (il sogno di Scipione): Emiliano sogna l’antenato Scipione l’Africano che gli preannuncia gloriose imprese future e gli svela la sorte beata che attende i governanti onesti; infine descrive il sistema del cielo e quello planetario.

De legibus (52-51 a.C.)
•    Se ne conservano i primi tre libri, oltre che frammenti del IV e del V.
•    Come Platone aveva fatto seguire le Leggi alla sua Repubblica, così anche alla Repubblica ciceroniana seguirono le leggi.
•    Dialogo avvenuto nella villa cicerononiana tra Cicerone stesso, il fratello Quinto e Pomponio Attico in cui si commentano e analizzano le leggi e apprezza la civiltà giuridica degli antenati, sulla quale si era fondata quella di Roma (visione politica di Conservatore moderato che emerge dal dialogo).